martedì 29 agosto 2023
La premier al Consiglio dei ministri: per la criminalità non esistono zone franche. Il parroco, soddisfatto, «ringrazio il Signore che ci dà la forza di andare avanti». Due maggiorenni indagati
Il murales al Parco Verde di Caivano (Napoli) dove sono cuginette sarebbero state violentate da alcuni ragazzi quasi tutti minorenni

Il murales al Parco Verde di Caivano (Napoli) dove sono cuginette sarebbero state violentate da alcuni ragazzi quasi tutti minorenni - ANSA

COMMENTA E CONDIVIDI

Andrà a Caivano. Giorgia Meloni ha accolto l’invito di don Maurizio Patriciello. E ha fatto sapere che sarà al Parco Verde. "Io sono tanto speranzoso. Vediamo cosa accadrà dopo la visita", ha detto Patriciello, in una Caivano presidiata da numerose pattuglie delle forze dell'ordine mentre le strade sono ancora semivuote.

Il parroco nei giorni scorsi ha chiesto alla premier di recarsi nel Comune dell’area a nord di Napoli, al confine con la provincia di Caserta, dove sono state stuprate due cuginette, «perché il Parco Verde è Italia, e i nostri bambini sono italiani». Giorgia Meloni ne ha parlato durante il Consiglio dei ministri di ieri. Ha detto che il governo punta a «bonificare l’area» di Caivano, sottolineando che «per la criminalità non esistono zone franche». Poi ha precisato che la sua «non sarà una semplice visita: offriremo sicurezza alla popolazione». E ha aggiunto che il centro sportivo in stato di abbandono, uno dei luoghi dove si sarebbero consumate le violenze del branco, «deve essere ripristinato e reso funzionante il prima possibile».

«Ringrazio la presidente del Consiglio che ha accolto il mio invito. Ha mostrato sensibilità. E da credente ringrazio il Signore che ci dà la forza di andare avanti e di non arrenderci» ha aggiunto il sacerdote.

Intanto erano pochi i fedeli che domenica scorsa hanno partecipato alla Messa. Don Patriciello, sotto scorta da quando una bomba carta fu fatta esplodere davanti alla sua chiesa, spiega: «Siamo in agosto: è normale. E poi c’erano tanti giornalisti. La gente non vuole essere ripresa né rilasciare dichiarazioni. E ci sono quelli che gestiscono lo spaccio di droga: per loro, “giornalisti” significa “carabinieri”». Proprio dalla chiesa del Parco Verde partirà oggi, alle 18, una manifestazione voluta dai comitati cittadini «a sostegno delle vittime dello stupro di Caivano», che attraverserà le strade del quartiere e terminerà nel centro sportivo abbandonato in cui le due ragazzine venivano violentate.

«Aiutateci ad andare via dal Parco Verde e a cambiare città per dare un futuro ai nostri figli, per strapparli dalle grinfie della pedofilia, della prostituzione e della criminalità». In una sola frase è concentrato l’appello disperato di una delle famiglie delle due ragazzine di 10 e 12 anni costrette a subire ripetuti stupri nei mesi scorsi da un gruppo di ragazzi del loro quartiere. I due genitori hanno affidato l’appello al loro legale, l’avvocato Angelo Pisani, che lancia al governo una proposta a tutela delle vittime di stupro: «Si potrebbe adottare – propone Pisani – la stessa norma che tutela i pentiti di mafia, ai quali viene data l’opportunità di farsi una nuova vita con un nuovo nome, un nuovo lavoro e una nuova casa. Anche i miei assistiti vogliono seguire la stessa strada di Mimma (la mamma di Fortuna Loffredo, bambina residente nel Parco Verde ammazzata nel 2014, a sei anni, da un uomo che aveva ripetutamente abusato di lei sessualmente, ndr), che ora vive altrove, lontano da questo inferno».

Secondo l’avvocato napoletano, «lo Stato che aiuta i pentiti di camorra dovrebbe a maggior ragione aiutare i bambini, che in queste periferie degradate rischiano addirittura la vita, com’è accaduto proprio a Fortuna». Al momento, le due ragazzine vittime di stupro si trovano in una casa famiglia, dove possono vedere i familiari in un ambiente protetto e sotto la supervisione di psicologi e curatori. Così ha disposto nei giorni scorsi il tribunale per i minori di Napoli, che ha ritenuto opportuno allontanarle dalle rispettive famiglie e dai luoghi nei quali sono avvenute le violenze.

Sul fronte indagini, sono due i maggiorenni indagati dalla Procura di Napoli Nord per i presunti abusi sessuali. I ragazzi hanno 19 e 18 anni e sono entrambi a piede libero.

L’inchiesta della procura di Napoli Nord procede parallelamente a quella della procura minorile, che si occupa degli indagati minorenni, il cui numero non è noto, anche se, secondo indiscrezioni non confermate, potrebbero essere numerosi. Alcuni dei ragazzi indagati apparterrebbero alle famiglie che gestiscono quel massiccio spaccio di droga che i clan della camorra hanno messo su nel Parco Verde e nel vicino “Bronx”. Gli inquirenti stanno provando a ricostruire i ripetuti adescamenti subiti negli ultimi mesi dalle due ragazzine.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: