lunedì 20 aprile 2020
Numerose le vittime in Campania, in Sardegna scompare un medico di famiglia di origine palestinese. A Lucca: il più anziano: il dottor Marsili aveva 104 anni
Una équipe medica all'ospedale di Cremona

Una équipe medica all'ospedale di Cremona - Fotogramma

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Sono i più esposti al contagio di coronavirus che affligge l'Italia e il mondo in queste settimane: medici, infermieri, operatori sanitari. La percentuale è il 10 per cento del totale tra contagiati e morti, quindi intorno ai 10mila, segno di un impegno in prima linea, accanto a chi soffre, e talvolta anche della mancanza dei presidi di sicurezza.

Degli oltre 150 medici morti in queste settimane, il nucleo più numeroso è costituito dai medici di famiglia, che prima ancora che l'epidemia fosse conclamata, hanno visitato migliaia di pazienti già malati. Qui la pagina della Federazione degli ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri - Fnomceo listata a lutto con l'elenco completo. Tra loro anche tanti pensionati e medici anziani. A tutti i dottori caduti la Federazione dedica una poesia di Giuseppe Ungaretti, "Non gridate più": Cessate d’uccidere i morti/Non gridate più, non gridate/Se li volete ancora udire,/Se sperate di non perire. / Hanno l’impercettibile sussurro,/Non fanno più rumore/Del crescere dell’erba,/Lieta dove non passa l’uomo.


A Parma sono scomparsi Giuseppe Finzi, 62 anni, ematologo, direttore del Day Hospital Dipartimentale di Medicina e docente a contratto di Malattie vascolari all’Università, studi anche negli Usa, a Chicago, noto per l'impegno nel volontariato, e Manfredo Squeri, 76 anni, già medico ospedaliero, ora responsabile del reparto di Medicina nella Casa di Cura Piccole Figlie di Parma. Lavorava anche alle Terme di Salsomaggiore il dottor Ghvont Mra, esperto di agopuntura e medicina cinese, morto alla fine di marzo. E' morto a Borgotaro il cardiologo Giovanni Delnevo. Aveva 72 anni. La notizia si è diffusa in Val Taro e a Parma, dove era conosciutissimo. Era stato il responsabile del modulo di Cardiologia dell'Ospedale Santa Maria di Borgotaro. Il suo ambulatorio medico era in via Nervesa: il medico era andato da poco in pensione. Era conosciuto come il "medico con gli occhi che ridono" Vincenzo Frontera, 64 anni, morto il 17 aprile dopo due settimane in terapia intensiva. Era medico di famiglia e dentista. Di origini calabresi, Frontera era una colonna dell’Anspi della parrocchia del Buon Pastore alla Crocetta e grande sostenitore delle attività del gruppo scout Parma 8 dell’Annunziata.

A Piacenza è deceduto Abdel Sattar Airoud, 74 anni, medico di famiglia, così come, nella stessa città, Giuseppe Maini, 74 anni, e il pediatra Luigi Rocca, arrivato fino a 93 anni. Il 4 aprile è mancato l'oculista Paolo Peroni.

A Reggio Emilia è morto a 66 anni Riccardo Zucco, originario di Sondrio, neurologo. Era ricoverato all'ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Nel 2015 venne ricoverato quasi 80 giorni dopo essere stato colpito dal virus H1H1. Zucco è stato direttore dell'unità di neurologia dell'Ausl reggiana e responsabile del reparto degenza uomini dello stesso nosocomio emiliano. Ma anche responsabile della formazione dei medici della provincia nonché revisore dei conti all'Ordine dei Medici e coordinatore regionale della società italiana per lo studio delle cefalee. Era conosciuto come il "mago delle cefalee" per la competenza con la quale trattata questi disturbi.

A Bologna è morto non di coronavirus ma sicuramente per lo stress accumulato a fianco dei malati il giovane Andrea Farioli, medico epidemiologo e del lavoro, stroncato da un infarto a soli 38 anni. Il 20 aprile è morto all'ospedale Sant'Orsola Manuel Efraim Perez, medico 75enne presidente dell'associazione modenese di volontariato Fratres Mutinae. "Ha dedicato la sua esistenza alla professione - racconta il figlio, anche lui medico, Cristian Manuel Perez -, con dedizione e infinito spirito di servizio". Peruviano di nascita, bolognese a tutti gli effetti, il dottor Manuel, come lo hanno sempre chiamato i volontari che ha fatto crescere, ha contratto la malattia andando a visitare gli anziani di una casa di riposo.

Medico di famiglia era Renzo Granata, 69 anni, di Alessandria. Nella stessa città il medico di origini libanesi Nabil Chrabie, 61 anni, è morto alla clinica Città di Alessandria, in cui lavorava da oltre vent'anni, trasformata dal 19 marzo in Covid Hospital. Santo Stefano Balbo, in provincia di Asti piange il medico di famiglia e ex sindaco Luigi Ciriotti, morto a metà marzo all'ospedale di Alba. Ciriotti era stato il sindaco dell'alluvione del 1994 e poi della ricostruzione. Morto anche Renato Pavero, medico del 118 dell'Asl di Alessandria.

Medici di famiglia erano Ivan Mauri, 70 anni, e Domenico De Gilio, 66 anni, entrambi di Lecco. La città ha subito la perdita, il 27 marzo, anche di Anna Maria Focarete, già segretaria della Società italiana di medicina generale. Avrebbe compiuto 70 anni a giugno. Il 28 è scomparso Francesco De Alberti, ex presidente dell'Ordine dei medici della città.

A Vicenza è mancato Francesco Dall'Antonia, 80 anni, ex primario della Chirurgia I. Nella provincia, a Creazzo, si piange il primario Alberto Guidetti, 76 anni, ginecologo che ha fatto nascere migliaia di bambini. Medico molto amato, nonno di due nipotini. è mancato all'ospedale di Schiavonia, a Monselice, dov'era ricoverato. Era stato primario negli ospedali di Arzignano e Valdagno, e alla clinica Eretenia di Vicenza.

A Mira, in provincia di Venezia, è scomparso Samar Sinjab, medico di medicina generale di Mira. A Venzia il 20 aprile si è spento Pasqualino Gerardo Andreacchio, 73 anni, urologo. Originario di Reggio Calabria, vedovo e in pensione dal 2006, aveva lavorato per anni come chirurgo all'ospedale di Marghera.

Viene descritto come un innovatore, brillante, un uomo che aveva fatto della medicina e del rapporto con il paziente la missione della sua vita, scrivendo il suo nome su più di 30 anni di storia ospedaliera di Pordenone. L'8 aprile è morto Gaetano Portale, ex primario di Chirurgia all’ospedale di Maniago e successivamente impegnato con lo stesso ruolo al polo medico di Spilimbergo. Aveva 81 anni ed era ricoverato in Terapia intensiva a Pordenone, la città nella quale viveva da tempo dopo l'infanzia in Sicilia.

Dall'ordine dei medici di Forlì-Cesena segnalano che il 19 marzo è mancato il ginecologo Valter Tarantini, di 71 anni. A Rimini particolarmente dolorosa la morte del diacono e medico 68enne Maurizio Bertaccini. Apparteneva alla comunità religiosa di Montetauro, a Coriano nel Riminese. Laureato in Medicina a Bologna - dopo un primo periodo in cui ha esercitato anche come dentista a Savignano sul Rubicone - si era trasferito con la famiglia a Montetauro, per seguire più da vicino la comunità. Nel suo ambulatorio nella casa della salute di Coriano si è preso cura, come medico di base, di oltre 1.600 pazienti della stessa Coriano e di San Patrignano. Il virus, spiega una nota della Diocesi di Rimini, ha fatto la sua comparsa il 18 marzo e lui si è spento quasi un mese dopo, il 14 aprile all'ospedale 'Infermi' di Rimini. Bertaccini lascia moglie, sei figli naturali, uno adottato e tre in affido. Sempre di Rimini era Elfidio Ennio Calchi, 70 anni, da un paio di anni in pensione.

Il primo lutto a Genova è il 26 marzo per Dino Pesce, 74 anni: medico internista, era stato per vent'anni primario di Medicina generale all'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena. Lavorava nello stesso ospedale Emilio Brignole, 68 anni, morto dopo Pasqua. Il responsabile dei servizi di chirurgia è il primo medico ospedaliero ligure deceduto sul campo; entrambi i suoi due figli sono medici. A Genova è morto anche il medico odontoiatra Giunio Matarazzo, 76 anni, uno studio avviato a Borgo Pila.

A Pescara il giorno di Pasqua si è spento a soli 66 anni il dentista Tommaso Di Loreto, conosciuto anche per la sua passione per il calcio a 5, che seguiva come allenatore e presidente di una squadra maschile.

Il medico di famiglia Francesco Foltrani è morto il 19 marzo a 67 anni a Macerata.

Il primo medico toscano a cadere a causa del coronavirus è stato, a inizio aprile, Giandomenico Iannucci, medico di famiglia, morto a Careggi, Firenze. Il medico, che avrebbe compiuto 64 anni la prossima settimana, era residente a Montorsoli, nel Comune di Sesto Fiorentino, ma da decenni aveva l’ambulatorio a Scarperia.

Era pneumologo Marcello Ugolini, 69 anni, consigliere dell'Ordine dei medici a Pesaro, morto il 27 marzo. Nella stessa città è morto anche il medico internista Leone Marco Wischkin, di 71 anni. A Fano all'inizio di aprile è scomparso Carlo Amodio, 71 anni, radiologo e primario dell'ospedale, ha combattuto il virus fino all'ultimo.

A Fermo è scomparso l'odontoiatra 78enne Abdulghani Taki Makki.

A Lucca è scomparso a 68 anni l'odontoiatra Marco Lera. In città si piange il dottor Silvio Giulio Marsili, tra le più anziane vittime del Cod-19: aveva 104 anni e per decenni era stato uno stimato pediatra in Lucchesia. Nato a Lucca nel 1915, nel 2009 si era trasferito alla residenza sanitaria "La Perla" di Lammari, dove ha coltivato per oltre un decennio i suoi interessi per la lettura, le piccole passeggiate. In gioventù Marsili era stato assistente di Mario Tobino a Maggiano. Diventato pediatra era stato tra i primi a esercitare la professione a Lucca.

A Roma si piange la scomparsa del ginecologo Roberto Mileti: aveva appena 59 anni. Tragica la vicenda di Edoardo Valli, ginecologo 62enne: il 14 marzo scriveva su Facebook: 'Ho la febbre da 3 giorni, non mi fanno il tampone, ma sono un medico'. Valli aveva fatto nascere tanti bambini all'ospedale Fatebenefratelli dell'isola Tiberina a Roma, dove aveva cominciato a lavorare nel '90, e poi alla clinica Santa Famiglia. Un mese di lotta contro il virus, che alla fine ha avuto la meglio il 9 aprile. Addio anche a Francesco Cortesi, oncologo all'ospedale Vannini. Aveva 58 anni e da marzo combatteva una estenuante battaglia contro il Coivd-19 che però non gli ha lasciato scampo; è morto all'inizio di aprile.

A Napoli si piange la perdita di Gaetano "Nino" Autore, 68 anni, primo medico di famiglia a perdere la vita nella città partenopea, secondo medico in Campania. Era anche medico legale, aveva l'età per andare in pensione ma aveva scelto di continuare ancora un po'; le figlie Roberta e Cristina non hanno nemmeno potuto stargli vicine nelle ultime ore della sua vita, quando era intubato all'ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. A Napoli morti anche Massimo Borghese, 63 anni, specialista in Otorinolaringoiatria e Foniatria, e di Antonio Buonomo, 65 anni, medico legale. Morto anche il cardiologo e professore di Medicina interna all'università Federico II Maurizio Galderisi, 65 anni. All'inizio di aprile è mancato il medico di famiglia Giovanni Battista Tommassino, di Castellamare di Stabia, appena 61 anni.

All'ospedale di Nola è morto Carmine Sommese, 61 anni, che dello stesso ospedale era primario. Commozione al paese di cui era sindaco dal 2012, Saviano, dove ta l'altro si è svolto un corteo funebre spontaneo e molto affollato, a dispetto delle nome sul distanziamento sociale, tanto che dopo l'intero Comune è stato messo in quarantena.

In Campania, all'ospedale Moscati di Avellino è morto il cardiologo Giuseppe Aldo Spinazzola di Melito Irpino. Aveva 85 anni. A Cava de' Tirreni, in provincia di Salerno, ha suscitato molta commozione la morte, pochi giorni prima di Pasqua, del dentista Antonio De Pisapia, 64 anni da compiere pochi giorni dopo la morte, contagiato dal Covid-19 dopo aver visitato la prima persona risultata positiva - e poi deceduta - nella città. Il "medico con il sorriso" era molto conosciuto perché accettave sostituzioni dei medici di famiglia della zona.

Calogero Giabbarrasi, medico di medicina generale di Caltanissetta, aveva 69 anni.

Il 25 marzo la Puglia ha perso il suo primo medico: si tratta di Antonio Maghernino, 59 anni, al servizio nella Guardia Medica a Torremaggiore (Foggia); si è spento alla Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo dove era ricoverato. Un medico penitenziario di San Severo, sempre a Foggia, è morto nei giorni scorsi ma non è stato diffuso il nome. A Bari è morto Mario Luigi Salerno, di 68 anni, fisiatra. Era di Altamura Antonio Lerose: lavorava come odontoiatra nell'ospedale delle Murge "Perinei" ed è morto il 20 aprile all'ospedale di Acquaviva delle fonti, dove è stato ricoverato per un mese. Aveva 65 anni.

In Siciia è morta Gaetana Trimarchi, medico di famiglia di appena 57 anni a Messina, e Lorenzo Vella, della provincia di Agrigento, medico del lavoro di 71 anni, e a Belpasso, provincia di Catania, Giuseppe Vasta, conosciuto come Pippo, medico di famiglia, molto conosciuto anche per il ruolo, svolto in passato, di consigliere comunale e presidente del Consiglio comunale. Medico di Pronto soccorso in pensione era Sebastiano Carbé, morto il 6 aprile.

La Sardegna ha perso il suo primo medico di famiglia l'8 aprile: si tratta di Nabeel Khair, che esercitava in alcuni Comuni della provincia di Nuoro, ed era risultato positivo al coronavirus circa un mese prima. L'uomo, 62 anni, era anche il rappresentante della Comunità Palestinese in Sardegna. Il dottor Khair, storica Guardia medica di Aritzo, era arrivato a Tonara alla fine di febbraio. A Sassari è morto il professor Marco Spissu: andato da poco in pensione, continuava ad operare al Policlinico e così avrebbe contratto il virus, che l'ha ucciso il 15 aprile.

    1. Alessandro Preda † 22 03 2020 Medico di medicina general
  1. Maura Romani † 26 04 2020
    Medico ospedaliero





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