In Tigrai mancano cibo e medicinali. E nei campi profughi si muore di fame
Una troupe televisiva ha documentato le condizioni disperate nelle quali vivono gli sfollati. «I decessi stanno diventando quotidiani»

Gli sfollati in Tigrai stanno morendo di fame perché nei campi mancano cibo e medicinali. Secondo i media locali più di 50 persone sfollate dalla regione occidentale dello Stato autonomo etiope sono morte per malnutrizione e mancanza di cure mediche nel campo di Hitsats, nel nord-ovest del Tigrai, da luglio 2025. E almeno altri 1.700 sfollati attualmente sono a rischio di morte se non verranno forniti urgentemente cibo e assistenza medica dalle autorità. Colpa dei tagli dell’amministrazione Trump a Usaid che hanno colpito in particolare l’Etiopia e delle scelte del governo federale. A causa infatti di tensioni politiche con il partito guida dello Stato regionale dell’Etiopia del Nord, il Tplf, il governo di Addis Abeba avrebbe sforbiciato i fondi per la ricostruzione e il sostentamento. Stessa situazione drammatica in un altro campo, Abiy Addi, che ospita 54mila sfollati sempre dal Tigrai occidentale, già assurto all’attenzione della cronaca a inizio anno per alcuni casi di morte per fame e dove, secondo Tghat news, le persone che rischiano di morire di malnutrizione e malattie sono invece 6.600. Tutti sono sfuggiti nella guerra del 2020-2022 dai massacri delle truppe regionali Amhara , dell’esercito federale e delle truppe eritree. Dopo tre anni non hanno ancora potuto tornare a casa perché la regione contesa tra Tigrai ed Amhara in buona parte è rimasta occupata nonostante l’accordo di pace siglato a Pretoria nel novembre 2022 ne prevedesse la restituzione.
L’allarme a Hitsats è stato lanciato da una troupe di giornalisti della televisione tigrina che ha recentemente visitato il campo confermando che la situazione rimane critica. Nel video girato dai reporter si vedono anziani, donne e bambini, i più vulnerabili, gravemente indeboliti dalla fame. Molti di loro sono stati ripresi sdraiati all'interno dei rifugi senza accesso alle cure mediche di base. Diverse famiglie hanno riferito che gli ammalati non possono ricevere cure a causa dell'assenza di medicinali e servizi sanitari nel campo. Le famiglie delle vittime hanno detto ai giornalisti che i decessi quotidiani stanno diventando sempre più comuni, principalmente causati da carenze alimentari estreme e mancanza di supporto medico. Il limitato aiuto alimentare distribuito, 15 chilogrammi a nucleo, è insufficiente Gli sfollati intervistati hanno affermato inoltre che metà della razione viene spesso venduta per acquistare cibo supplementare o beni di prima necessità, mentre il resto viene utilizzata per cucinare, lasciando le famiglie malnutrite. Inoltre il tipo di aiuto alimentare fornito è difficile da consumare per bambini e persone malate, aggravando ulteriormente la situazione.
Crescono le richieste della società civile tigrina e della diaspora – compresi i tigrini del Nord Italia che hanno iniziato una raccolta fondi per aiutare gli sfollati – di un intervento urgente alla comunità internazionale, alle organizzazioni umanitarie e ai donatori per salvare le vittime di una guerra che sulla carta sarebbe finita tre anni e che continua a uccidere nei campi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA





