mercoledì 5 febbraio 2025
La regista Majidi, dissidente del regime iraniano, assolta dal Tribunale di Crotone, «per non aver commesso il fatto». Era accusata di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina
Maysoon Majidi in aula a Crotone dopo l'assoluzione

Maysoon Majidi in aula a Crotone dopo l'assoluzione - Ansa

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È stata assolta, «per non avere commesso il fatto», Maysoon Majidi, l'attivista curda di 29 anni che era stata arrestata il 31 dicembre del 2023 con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La sentenza di assoluzione è stata emessa dal Tribunale di Crotone, presieduto da Edoardo D'Ambrosio. Alla lettura della sentenza la giovane è scoppiata in un pianto di gioia insieme al fratello Razhan, che le era al fianco, insieme al suo difensore, l'avvocato Giancarlo Liberati. Nell'ottobre scorso lo stesso Tribunale aveva rimesso in libertà la giovane ritenendo cessate le esigenze cautelari.

Maysoon era considerata una degli scafisti dell'imbarcazione giunta sulla costa crotonese con a bordo 77 persone il 31 dicembre del 2023: accusa mossa in base alle testimonianze, raccolte dalla Guardia di Finanza, di due migranti - un iracheno e un iraniano - secondo i quali la giovane donna era stata l'aiutante del capitano della barca, Akturk Ufuk, reo confesso ed attualmente sotto processo con rito abbreviato. Maysoon Majidi ha trascorso dieci mesi in carcere, dove ha fatto anche lo sciopero della fame, prima di essere rimessa in libertà. Nel corso dell'ultima udienza il pm Rosaria Multari, nel chiedere la condanna a due anni e quattro mesi per Majidi aveva sostenuto che Maysoon Majidi non può essere ritenuta una scafista in modo stabile, che nessuno nega che è ed è stata attivista dei diritti umani, ma che si era accordata con i trafficanti per fare il viaggio e che non potendolo pagare si era prestata a fare da aiutante.

Per la dissidente, in questi ultimi mesi, si era mobilitata l'opinione pubblica. La prima ad esultare per la sua assoluzione è stata la parlamentare del Pd, Laura Boldrini. «Maysoon Majidi è libera, giustizia è fatta!» ha detto Boldrini. «Fin dal primo incontro, nel carcere di Castrovillari, quanto da lei raccontato in merito al suo attivismo civico e politico era apparso credibile e coerente e ho confidato che la magistratura giudicante avrebbe sanato il grande equivoco su cui si basava la sua imputazione. Sono felice.
Oggi, più che mai, diciamo "donna, vita, libertà!"».

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