mercoledì 26 luglio 2023
Sono stati 13.414, il 2,7% (erano il 3,4% un anno fa). Aumenta la fascia della sufficienza (tra 61 e 70), passata da 20,1% al 26%. I più bravi nel Mezzogiorno (ma i dati Invalsi dicono altro)
Esami di maturità

Esami di maturità - Archivio

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Diminuiscono i diplomati con lode e aumentano (non di poco) i voti appena sopra la sufficienza. È questa la fotografia della Maturità 2023 secondo i dati del Ministero dell'Istruzione e del Merito. All'Esame era stato ammesso il 96,3% degli studenti e il 99,8% si è poi diplomato.

Ad ottenere 100 e lode sono stati 13.414 studenti, il 2,7% del totale dei diplomati, in calo rispetto al 3,4% dell'anno scorso. In sensibile diminuzione anche i 100, passati dal 9,4% al 7,3% e le votazioni tra 91 e 99 (dal 15,1% all'11,5%), come come quelle tra 81 e 90, scese dal 21,1% del 2022 al 18,3% quest'anno. In crescita, di conseguenza, la fascia di studenti che hanno totalizzato un punteggio tra 71 e 80 (dal 27,1% al 29,2%), mentre un vero e proprio balzo in avanti hanno compiuto le votazioni appena sopra la sufficienza (tra 61 e 70), passate dal 20,1% del 2022 al 26% di quest'anno. In crescita, infine, anche gli studenti che si sono diplomati con 60: dal 4,1% al 5%.

I voti migliori (ancora) al Sud...

Secondo i dati elaborati dal Ministero, la Puglia e la Calabria sono le due regioni con la più alta percentuale di 100 e lode (5,6%), seguite da Umbria (4,7%), Molise e Sicilia (4,2%). In termini assoluti, in Puglia hanno ottenuto la lode 1.964 studenti, in Calabria 961 e in Campania addirittura 2.620. Oltre tre volte tanto, per esempio, della Lombardia, dove i 100 e lode si sono fermati a 762 e più di sei volte i 100 e lode del Piemonte (431), cinque volte quelli del Veneto (529) e quasi il quadruplo dell'Emilia Romagna (690 diplomati con lode). E ancora. Il Molise ha totalizzato 101 diplomati con lode, rispetto ai 6 della Valle d'Aosta, regione che ha circa la metà della popolazione scolastica molisana.

...ma i dati Invalsi raccontano un'altra storia

Gli esiti della Maturità 2023 arrivano a due settimane dalla diffusione del rapporto Invalsi, che ha confernato il divario (anche di 30 punti) tra gli apprendimenti nelle scuole del Settentrione d'Italia rispetto a quelle del Mezzogiorno. Limitandoci alle prove eseguite dagli studenti dell'ultimo anno delle superiori (grado 13), quelli che hanno sostenuto l'esame di Maturità, si nota che, nelle due regioni al top per 100 e lode (Puglia e Calabria), poco più del 40% (Puglia) e del 30% (Calabria) degli studenti raggiunge almeno il livello 3 in Italiano e Matematica. In Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, la situazione è esattamente ribaltata: circa il 60% degli studenti dell'ultimo anno delle superiori raggiunge almeno il livello 3 sia in Italiano che in Matematica. A parziale consolazione, c'è il fatto che la Calabria è la regione che, nel 2023, ha fatto registrare il calo più consistente della dispersione implicita (-5%), che resta comunque al 13% rispetto ad una media nazionale dell'8,7%, in calo di un punto percentuale rispetto al 2022. E lo stesso si può dire della Sicilia, che ha avuto 1.853 diplomati con lode, ma ha anche un dispersione implicita del 13,6% e della Campania, dove le lodi sono state 2.620 ma la dispersione implicita è schizzata al 19%. Significa che un diplomato su cinque ha superato l'esame di Maturità, «senza aver conseguito le competenze fondamentali». E questo, per l'Invalsi, avrà ricadute pesanti sul futuro di questi giovani. Che sono «a forte rischio di avere limitate prospettive di inserimento nella società, come gli studenti che non hanno concluso la scuola secondaria di secondo grado». Un problema che non si risolve aumentando le lodi.

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