venerdì 5 settembre 2014
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"La prossime ore sono complicate" ma "dense di speranza". Il premier Matteo Renzi guarda con fiducia a una possibile soluzione negoziata della crisi ucraina. E ne ha parlato in conferenza stampa a Newport, in Galles, al termine della riunione dei primi ministri e capi di stato dei 28 Paesi della Nato. "La questione politica - ha aggiunto - è nelle mani della Russia e voglio sperare che il presidente Putin abbia il desiderio di porre realmente fine a polemiche che sono diventate in alcuni casi violenti scontri sul terreno, invasioni di sovranità. Oggi la partita è in mano alla Russia e spero e penso che possa prevalere la saggezza". In quanto al pacchetto di nuove sanzioni Ue contro la Russia che scatterebbero nel caso di un mancato accordo politico, Renzi ha detto che "è duro e corposo", precisando che vi sono in particolare misura di carattere finanziario ed economico. Le sanzioni sono prese "in coordinamento" con gli Usa che ne prenderanno di analoghe. Al vertice dell'Alleanza atlantica si è parlato molto di risorse. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, Obama ha chiesto di portare al 2% del Pil le spese militari di ciascun paese Nato, ma ha ribattuto Renzi "la risorsa piu grande di cui la Nato ha bisogno è la politica". Se poi, è il ragionamento del premier italiano, l'Europa considera la spesa per la Difesa "strategica" allora andrebbe tolta dal Patto di stabilità. L'Italia, infatti, al momento è sotto all'1% e non appare pensabile, in un momento come questo, raddoppiare le spese militari quando si sta cercando di tagliare su tutto. E in un'ottica di risparmi Renzi ha anche insistito sulla necessità di un "politica comune" per la difesa Ue. "Nella difesa servono investimenti il più possibile mirati. I cittadini giustamente non accettano alcuno spreco, ma forse lo spreco che meno apprezzano è quello sulla politica e sulla difesa. Dobbiamo rendere conto alla pubblica opinione che deve essere coinvolta sugli investimenti". Ha di fatto ribadito un concetto ormai molto vecchio: senza una Difesa europea integrata e coordinata si finisce con lo spendere molto, ottenendo poca efficienza. Renzi ha mostrato un po' della sua ironia: "Ho fatto un intervento oggi" al vertice Nato, "non so quanto apprezzato. Si è molto discusso delle forze di intervento rapide, di semplificare le procedure perché possano intervenire le forze Nato in modo rapido. C'è un punto però: la Nato deve essere rapida nel pensiero, non solo nell'azione. Abbiamo visto cambiare gli scenari negli anni: non so nel 2016 quali saranno gli scenari. Non tutti avevano immaginato un califfato islamico". Quest'ultima affermazione può essere anche letta come una stoccatina a Washington che è stato colto di sopresa sia dall'espansione dello Stato islamico jiahadista, sia dalla crisi libica con anche un intervento militare aereo di Egitto e Emirati arabi uniti.
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