lunedì 17 maggio 2021
Nella giornata internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia il capo dello Stato ribadisce la centralità del principio di uguaglianza e il valore della diversità
Mattarella: no ad ogni forma di intolleranza e discriminazione

Ansa/ Francesco AMMENDOLA

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No a qualsiasi forma di discriminazione e intolleranza. È un “no” assoluto a qualsiasi atteggiamento possa intaccare il principio di uguaglianza ribadito dalla Costituzione quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella Giornata internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia. Un momento di riflessione che è appunto per il capo dello Stato l'occasione «per ribadire il rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione e di intolleranza e, dunque, per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea».

Le attitudini personali e l'orientamento sessuale infatti, ricorda il presidente della Repubblica, «non possono costituire motivo per aggredire, schernire, negare il rispetto dovuto alla dignità umana», perché laddove ciò accade «vengono minacciati i valori morali su cui si fonda la stessa convivenza democratica». Ma è nel passaggio successivo del messaggio di Mattarella che viene sottolineata con forza il valore delle diversità. «La società infatti viene arricchita dal contributo delle diversità – aggiunge - Disprezzo, esclusione nei confronti di ciò che si ritiene diverso da sé, rappresentano una forma di violenza che genera regressione e può spingere verso fanatismi inaccettabili».

Infine un riferimento alle sofferenze personali che l’intolleranza e la discriminazione possono causare nelle vittime. La ferita inferta alla singola persona – dice ancora il capo dello Stato - «offende la libertà di tutti. E purtroppo non sono pochi gli episodi di violenza, morale e fisica che, colpendo le vittime, oltraggiano l'intera società». Da qui la necessità di puntare su «solidarietà, rispetto, inclusione, come ha dimostrato anche l'opera di contrasto alla pandemia», perché «sono vettori potenti di coesione sociale e di sicurezza».

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