martedì 30 maggio 2023
In volo su Modigliana, poi, con Bonaccini, a Forlì, Cesena, Lugo e Ravenna. A Faenza vede i sindaci e promette attenzione anche «a fari spenti». Polemica di Musumeci sul mancato invito al governo
Mattarella in Romagna: «Grande prova di solidarietà. Vigilerò sugli aiuti»

ANSA

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«Tutta l'Italia vi è vicina, non sarete soli in questa opera importante di ricostruzione, che deve essere veloce». ll Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita nelle zone alluvionate, parla alla popolazione di Forlì, seconda tappa del suo giro. «Questa è una piazza che ha visto tanti momenti importanti nella storia della città. Questo è un momento impegnativo, difficile, ho visto tante ferite nel territorio, per quanto riguarda molte abitazioni, molte aziende, le strade, quanto ci sia da riprendere con coraggio e decisione per rilanciare la vita comune. So che ce la farete con l'aiuto dello Stato, del Governo, so che ce la farete perché questa è la volontà di queste contrade», sottolinea il Presidente della Repubblica. Un cesto con i prodotti dell'agricoltura romagnola salvati dall'alluvione, dall'insalata all'aglio, dai ravanelli ai carciofi, dai cetrioli agli asparagi, viene consegnato dagli agricoltori della Coldiretti in Piazza Saffi al presidente che assaggia, e mostra di apprezzare, una fava.

Poi Mattarella si sposta a Cesena per incontrare i volontari, che alla scuola Don Milani hanno allestito un centro di raccolta di beni di prima necessità per le vittime dell'alluvione, accolto dal sindaco Enzo Lattuca e dal presidente della Regione Stefano Bonaccini. Una volontaria lo ringrazia per aver voluto devolvere la somma legata al premio Paolo VI, consegnatogli ieri da papa Francesco, alla Comunità papa Giovani XXIII, che ha visto alcune sue sedi devastate dall'alluvione. Poi ferma a salutare i bambini nel cortile della scuola - dove è esposto uno striscione con la scritta "I care", motto caro al priore di Barbiana - accolto dal canto "Romagna mia" e dall'inno di Mameli.

Era partita da Modigliana, una delle realtà più devastate, la sua visita nella Romagna alluvionata. Ad attenderlo nel borgo dell'Appennino forlivese il sindaco Jader Dardi, Nel borgo devastato dalle frane, il Capo dello Stato percorre le vie del centro storico insieme al primo cittadino in fascia tricolore che gli mostra le zone più danneggiate. Durante il giro per le vie del paese, Mattarella saluta cittadini che gli offrono una prima calorosa accoglienza. Modigliana è stata isolata per diversi giorni, 250 le persone evacuate, le attività produttive interrotte. Nel capoluogo romagnolo, che ha pianto tre vittime, la linea ferroviaria è stata riaperta solo ieri. Le scuole sono rimaste chiuse alcuni giorni e le ultime hanno ricominciato l'attività didattica proprio oggi.

In precedenza il capo dello Stato aveva effettuato un giro di ricognizione in elicottero su Modigliana, poi si è recato a Forlì per incontrare i volontari che hanno lavorato nell'emergenza e la giornata si è conclusa con i sindaci del territorio a Faenza, dove l'acqua del Lamone ha invaso varie zone del centro storico, nella notte tra il 16 e il 17 maggio.

Nel pomeriggio si reca a Ravenna e poi a Lugo. In quest'ultimo centro visita Il teatro Rossini danneggiato dalle esondazioni. «Tornerà come prima», promette, visitando il palcoscenico inondato dall'acqua e salvato dall'intervento di molti abbonati alla stagione di prosa e concertistica che hanno ripulito i locali e le poltrone della platea. Una storia positiva di senso civico collettivo. «A ottobre speriamo che la stagione ricominci», auspica il sindaco Davide Ranalli.

Anche a Ravenna Mattarella - dove si sofferma sulla portata della tragedia, sul cambiamento climatico e l'esigenza relativa di ampliare la prevenzione - ringrazia i cittadini per il senso civico dimostrato, in «una quantità di comportamenti che dovrei rammentare», e per aver «non solo consentito, ma collaborato a che le acque invadessero territori ed aziende per salvare la città: questa è una straordinaria dimostrazione di solidarietà. Ma è tutto il complesso di quel che si è fatto che è sotto l'insegna della solidarietà», sottolinea. «Era già avvenuto, questa volta è avvenuto dopo due settimane di un preallarme nei primissimi giorni di maggio. Le condizioni climatiche sono sempre più preoccupanti, il nostro Paese dovrà organizzare difese preventive per questi fenomeni, più di quanto già non sia avvenuto fin qui», aggiunge poi intervenendo nel Municipio. «Un fenomeno imprevedibile e di dimensioni inimmaginabili, dal numero di sfollati all'ampiezza del territorio investito dalle acque, si tratta di numeri impressionanti». Ma Mattarella si compiace per gli «interventi risolutivi anche con molto coraggio», realizzati «con grande maestria e generosità». Un grazie anche ai «rappresentanti di Paesi amici, legati a noi e noi legati a loro dal comune percorso europeo. Un segno di amicizia che non può essere dimenticato». E promette «una costante e non momentanea attenzione» delle istituzioni. Perché possa esserci «una ripartenza veloce, immediata, senza pause. Con l'aiuto di tutte le istituzioni a partire da quella centrale, con l'aiuto già programmato dal governo che è impegnativo ed importante. Bisogna fare in modo che non vi siano sentimenti di resa, di abbandono». Infine, da Ravenna Mattarella rivolge «un pensiero un pensiero alle vittime». E «a chi ha l'abitazione devastata, i ricordi di una vita perduti, ai luoghi di lavoro commerciali, agricoli, professionali, industriali che sono inagibili. Tutto richiede uno sforzo, ma la Romagna non sarà sola: vi sarà una costante e non momentanea attenzione ininterrotta delle istituzioni. Anch'io parteciperò a questa attenzione -promette -, perché a fari spenti continui con la medesima intensità».

Ultima tappa, Faenza, dove Mattarella incontra i sindaci. «Faenza e la Romagna faentina, la provincia di Ravenna e la Romagna intera hanno vissuto un dramma profondo, la furia dell'acqua ci ha gettato in un girone dantesco», dice il sindaco di Faenza Massimo Isola. Anche qui Mattarella ringrazia cittadini e istituzioni per la generosità e il senso civico dimostrati: «Ieri ho incontrato il Papa, mi ha fatto piacere sentire nel suo discorso l'elogio ai cittadini dell'Emilia Romagna, a come hanno reagito. Ho incontrato molti volontari, insieme ai corpi militari e civili, una quantità di giovani venuti per impegnarsi. Questa opera è stata preziosa. La loro presenza ha portato speranza e fiducia, è stato un prezioso aiuto per non perdersi d'animo». Si dichiara colpito, in particolare, dalla partecipazione popolare che ha appena visto a Lugo, per il salvataggio del teatro. E promette nuovamente di stare «accanto al governo per sostenere senza pause e senza incertezze il sostegno per una ripresa piena. C'è un pericolo da evitare - conclude Mattarella -: la tentazione di abbandonarsi di arrendersi, che non fa parte della tradizione della Romagna».

«Non vogliamo un centesimo in più di quello che ci spetta, guai. Ma pretendiamo di avere fino all'ultimo centesimo di quello che ci spetta», dice Bonaccini. Un grazie per la visita anche dal presidente della Regione Emilia Romagna che lo ha accompagnato in tutte le tappe.

La visita del presidente della Repubblica arriva dopo quella della premier Giorgia Meloni, il 21 maggio e quella della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, il 25, accompagnata dalla premier. Una visita segnata in mattinata da una polemica inattesa. Lamenta il mancato invito al governo il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci: «Peccato che oggi non ci sia nessuno del governo a illustrare al Capo dello Stato le criticità, nessuno è stato invitato. Non fa niente, l'importante è arrivare ai risultati», dice, ricordando le precedenti due visite di Giorgia Meloni nell'area.

«Il presidente della Repubblica nelle visite nei territori italiani non impone la presenza di esponenti del governo. Essa, peraltro, è sempre gradita dal Presidente Mattarella. È così da sempre, dall'inizio del primo settennato», replica il consigliere per la Comunicazione del Quirinale Giovanni Grasso. «Il Quirinale in occasioni del genere non ha mai fatto inviti. Ma se qualcuno vuol venire è benvenuto».

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