venerdì 21 gennaio 2011
«Sono a richiamare la più viva e consapevole attenzione da parte dei direttori responsabili nella trattazione in tutti i prodotti editoriali del palinsesto, delle tematiche comunque connesse alla religione, con particolare riferimento (attese le radici storico, sociali e culturali del nostro Paese) a quella cattolica», ha scritto il direttore degerale della Rai Mauro Masi rivolgendosi ai direttori delle reti e delle testate.
COMMENTA E CONDIVIDI
«Sono a richiamare la più viva e consapevole attenzione da parte dei direttori responsabili nella trattazione in tutti i prodotti editoriali del palinsesto, delle tematiche comunque connesse alla religione, con particolare riferimento (attese le radici storico, sociali e culturali del nostro Paese) a quella cattolica», ha scritto il direttore degerale della Rai Mauro Masi."È di palmare evidenza che l'essenza stessa del Servizio Pubblico Radiotelevisivo - sottolinea il dg - è il suo proporsi alla pluralità dei cittadini; ebbene è altrettanto chiaro ed evidente come una larga parte della cittadinanza italiana consideri le tematiche citate di straordinaria sensibilità"."Bisogna pertanto evitare - è il monito di Masi - che venga veicolato all'utente il messaggio che chi è incaricato del Servizio Pubblico non rispetti a sufficienza temi così profondamente radicati nelle coscienze come bisogna evitare altresì che arrivi addirittura un messaggio di lassismo o di colpevole superficialità. E ciò deve valere, sia pure con le  specificità del caso, anche per i prodotti editoriali dicosiddetta satira".Il richiamo di Masi arriva dopo la satira di Luciana Littizzetto della scorsa settimana a Che tempo che fa sul  discorso del papa sull'educazione sessuale e dopo la vignetta di Vauro ieri sera ad Annozero su chiesa e caso Ruby.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: