mercoledì 15 aprile 2009
«Dodici miliardi di euro: questa è la cifra che si dovrà trovare per ricostruire l'Abruzzo» dopo il terremoto. Lo ha detto il ministro dell'interno Roberto Maroni, che ha annunciato per oggi una riunione del governo coni tecnici «per capire quali sono le misure disponibili o utilizzabili». Intanto continuano le verifiche della Protezione Civile nel centro de L'Aquila: agibile il 54% degli edifici, il 20%potranno essere recuperati con provvedimenti di pronto intervento e il 17% sono inagibili.
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«Dodici miliardi di euro: questa è la cifra che si dovrà trovare per ricostruire l'Abruzzo» dopo il terremoto. Lo ha detto intervenendo a Ballarò il ministro dell'interno Roberto Maroni, che ha annunciato per oggi una riunione del governo con i tecnici «per capire quali sono le misure disponibili o utilizzabili». Per Maroni è necessario un confronto con l'opposizione e gli Enti locali. Il ministro ha anche annunciato che ci sara una struttura controllerà la ricostruzione per evitare ritardi e infiltrazioni mafiose. LE VERIFICHE. Intanto vanno avanti i sopralluoghi della Protezione Civile sugli edifici dei centri dell'aquilano che sono stati colpiti dal sisma. Gli ultimi dati disponibili, relativi a 2181 sopralluoghi effettuati, evidenziano che solo il 54% degli edifici è agibile. Il 20% potranno essere recuperati con provvedimenti di pronto intervento e il 17% sono inagibili.LA TERRA TREMA ANCORA. Ancora scosse nella serata di ieri: la più forte, di magnitudo 4.1, è stata registrata  dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 22.17, ed è stata avvertita anche nelle Marche e nel Lazio.L'INCHIESTA. Prosegue l'inchiesta della magistratura per accertare eventuali responsabilità e vanno avanti a ritmo serrato le verifiche sugli edifici dopo il terremoto in Abruzzo: su circa duemila sopralluoghi effettuati gli edifici agibili sono il 53%. Domani riaprono le prime scuole, oggi arriva il ministro Gelmini.   LA CEI. La Cei ha stanziato altri due milioni di euro che si vanno ad aggiungere ai tre milioni già donati. Altri fondi arriveranno dall'otto per mille del 2009. Aiuti concreti anche dalle banche con la sospensione del pagamento delle rate del mutuo fino alla fine dell'anno per le zone terremotate.
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