sabato 9 luglio 2022
Stamane recuperato e identificato l'ultimo corpo, mentre i Ris di Parma continuano a indagare. Il presidente della Provincia di Trento proclama lo stato di emergenza
Un momento della conferenza stampa a Canazei

Un momento della conferenza stampa a Canazei - Ansa

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A una settimana dal crollo del seracco sulla Marmolada, è stata recuperata anche l'ultima vittima, l'undicesima, della tragedia che ha colpito le cordate di alpinisti sul ghiacciaio. L'annuncio è stato dato dal comandante dei Ris di Parma, Giampietro Lago, durante una conferenza stampa a Canazei. Alle sei vittime identificate dai parenti, si aggiungono i nomi dei cinque (tutti veneti) che finora erano considerati dispersi. Tra le vittime tre donne (Erica Campagnaro, Manuela Piran e Liliana Bertoldi), due alpinisti della Repubblica Ceca (Pavel Dana e Martin Ouda), Nicolò Zavatta (22 anni) il più giovane delle vittime, e ancora Filippo Bari, Paolo Dani, Tommaso Carollo, Davide Miotti e Gianmarco Gallina.

«Le salme saranno riconsegnate solo a ricerche concluse», ha aggiunto il comandante Lago. Il colonnello ha precisato che «sono stati ritrovati altri resti e materiale tecnico con grande probabilità riconducibile agli undici morti accertati». Come confermato anche dal Soccorso alpino, le ispezioni sulla montagna «potrebbero proseguire per almeno due settimane», ha annunciato il presidente nazionale Maurizio Dellantonio. A stabilire la restituzione delle salme alle famiglie e dunque la possibilità di celebrare i funerali, sarà l'autorità giudiziaria. Domani saranno impegnati sul ghiacciaio teatro della tragedia 21 operatori: si muoveranno a terra suddivisi in tre aree, mentre continueranno anche le verifiche con i droni. Impegnati il Soccorso alpino trentino, il soccorso alpino di Finanza, Polizia e Carabinieri, le unità cinfole, oltre ai vigili del fuoco volontari e del corpo permanente.

«Purtroppo è finita nel peggiore dei modi. Non c'è più nessuna speranza. Con le analisi dei Ris, gli 11 dispersi iniziali della tragedia sulla Marmolada sono diventate 11 vittime ufficiali», ha commentato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. «Siamo vicini ai familiari delle persone che hanno vissuto una delle più brutte pagine di storia delle nostre montagne, un episodio che si fa fatica ancora ad accettare e a comprendere - ha sottolineato il governatore -. Otto di queste vittime sono venete, la nostra Regione paga un tributo pesantissimo. Ringrazio i soccorritori, le forze dell'ordine, i volontari e il personale sanitario che subito dopo il tremendo boato di domenica scorsa hanno dato tutto».

Intanto, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti ha ufficializzato lo stato di emergenza con propria ordinanza. Nel documento, preceduto da una sintetica ricostruzione del drammatico evento del 3 luglio, si fa riferimento anche alle attività di monitoraggio della zona interessata dal crollo, a quelle necessarie per completare le operazioni di soccorso e recupero, e a quanto necessario per garantire per quanto possibile il ripristino della condizione di normalità nell'area colpita dalla calamità.

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