giovedì 27 febbraio 2014
​​L'ultimatum del sindaco: a rischio anche la canonizzazione dei due Papi oltre che il trasporto pubblico e gli asili. Il governo "irritato" per i toni usati.
In arrivo il terzo decreto
COMMENTA E CONDIVIDI

"Da domenica blocco la città. Quindi le persone dovranno attrezzarsi, fortunati i politici del palazzo che hanno le auto blu, loro potranno continuare a girare, i romani non potranno farlo". Il sindaco di Roma Ignazio Marino non nasconde il suo disappunto per la cancellazione del decreto salva Roma (il governo in realtà lo ha ritirato per via dell'ostruzionismo di Lega e M5S e ne sta preparando uno nuovo che dovrebbe arrivare già domani) che rischia di mandare in bancarotta il Comune. Dopo aver minacciato le dimissioni oggi il sindaco ha rincarato la dose mettendo sul piatto il rischio che da marzo non ci siano i soldi per pagare i 25mila dipendenti del Comune, per far girare i bus o per tenere gli asili nido aperti. "E neanche per organizzare la santificazione dei due Papi, un evento di portata planetaria" previsto ad aprile. "I soldi che stanno in quello che voi giornalisti avete chiamato Salva Roma - attacca il sindaco - sono soldi delle tasse dei romani che devono essere restituiti ai romani. Non ce li hanno ridati, il Governo italiano ce li deve ridare, deve restituire a Roma ciò che è di Roma". "Il Governo deve dire con chiarezza - aggiunge il primo cittadino - se ci dà gli strumenti legislativi per risanare una volta per tutte. Roma deve poter spendere solo ed esclusivamente i soldi che ha. Non è più il periodo delle chiacchiere, è il periodo dei fatti". I toni aggressivi usati da Marino avrebbero irritato e non poco il neo-presidente del Consiglio Matteo Renzi che sul "salva-Roma" ha preferito non mettere la fiducia che avrebbe evitato la lunga maratona in aula a causa delle centinaia di emendamenti presentati. Renzi avrebbe manifestato la sua "irritazione" per i toni usati dal sindaco Marino in una telefonata definita "energica" da fonti di Palacco Chigi. Una divergenza d'opinione smentita da Marino. "Ci siamo parlati da sindaci e lui ha capito la mia lamentela" ha detto Marino sottolineando di essere in contatto telefonico costante con il sottosegretario Del Rio. Duro il commento della Lega. "Caro Marino se sei capace spendi meo oppure dimettiti!" ha detto il segretario Matteo Salvini. Il Salva Roma è il provvedimento che serve a salvare le casse del Comune dal dissesto. Il testo prevedeva un rimborso di 485 milioni di euro (per il 2013 e il 2014) per ripianare la difficile situazione contabile della Capitale (che ha un buco di bilancio ereditato dall'amministrazione Alemanno di 816 milioni di euro). Il decreto però conteneva anche altri provvedimenti urgenti come i 90 milioni per l'alluvione in Sardegna e i 25 per l'Expo.   

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: