sabato 10 luglio 2010
I governatori continuano a sperare di ottenere dei correttivi in extremis. Ieri Errani ha chiamato Napolitano per informarlo sui rischi che i tagli potrebbero avere sui cittadini. Ma sulla restituzione delle competenze Zaia e Cota si defilano.
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Dopo l'incontro di ieri con il premier Silvio Berlusconi, dove non c'è stata nessuna apertura su una diversa distribuzione dei tagli, prosegue il pressing delle Regioni che chiedono di modificare la manovra finanziaria. I governatori torneranno a riunirsi mercoledì prossimo, nel pomeriggio, alla vigilia del voto di fiducia sul provvedimento, previsto per giovedì al Senato.Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, oggi ha parlato telefonicamente con il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per informarlo della preoccupazione dei governatori per il peso che la sforbiciata prevista dalla manovra avrà sui servizi a cittadini, famiglie e imprese.E anche la prossima sarà una settimana "calda" per i governatori. Dopo il vertice di Palazzo Chigi, secondo indiscrezioni, i presidenti avrebbero concordato di riunire le rispettive giunte nello stesso giorno, mercoledì mattina, per mettere a punto nero su bianco un documento che fotografi gli effetti dei tagli della manovra nella propria Regione e i servizi a rischio. I governatori continuano a sperare di poter ottenere correttivi in extremis. E così sempre mercoledì, nel pomeriggio, in vista del voto di fiducia a Palazzo Madama, si svolgerà una nuova riunione della Conferenza delle Regioni, dove si farà il punto sull'incontro di ieri con l'esecutivo e si decideranno le iniziative da assumere.Come ribadito da Errani, le Regioni continuano a chiedere al ministro dei Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto di iscrivere all'ordine del giorno della prossima Conferenza Stato-Regioni il punto sulle procedure per restituire allo Stato le funzioni trasferite dalla legge Bassanini: i governatori ritengono di non avere più le risorse per esercitarle proprio a causa dei sacrifici richiesti dalla manovra. Si tratta delle competenze su: trasporto pubblico locale, mercato del lavoro, polizia amministrativa, incentivi alle imprese, Protezione civile, servizio maregrafico, demanio idrico, energia e miniere, trasporti, invalidi civili, salute umana, opere pubbliche, agricoltura, viabilità e ambienteUna posizione, quella sulla restituzione delle competenze, votata il 26 giugno scorso all'unanimità dalla Conferenza delle Regioni, anche se oggi i governatori leghisti del Veneto Luca Zaia e del Piemonte Roberto Cota sembrano prenderne le distanze: «Da parte mia di restituzione di competenze non se ne parla. Noi chiediamo autonomia, chiediamo federalismo, non siamo della partita di chi vuol restituire le competenze», ha affermato Zaia. «Per quanto mi riguarda punto ad avere nuove competenze, non certo a restituire le deleghe», ha sottolineato Cota.Molto probabilmente mercoledì i governatori discuteranno anche della "Commissione straordinaria" per la riqualificazione della spesa pubblica e per la lotta agli sprechi, la cui istituzione è stata chiesta al governo. E non è escluso, che i lavori proseguano anche il giorno successivo, giovedì mattina. Proprio giovedì la manovra tornerà anche sul tavolo dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani, che insieme all'Unione delle Province d'Italia ieri ha invece siglato un accordo con il governo. Il Consiglio nazionale dell'Associazione è stato infatti convocato per il 15 luglio alle 11 nella sala delle Conferenze in piazza Monte Citorio e tra i punti all'ordine del giorno ci sono anche le comunicazioni del presidente sullo stato delle relazioni con il Governo.
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