mercoledì 21 dicembre 2011
​Fiducia in serata e via libera definitivo di palazzo Madama giovedì in tarda mattinata. Il decreto "salva-Italia" del governo Monti, salvo imprevisti, sarà legge tra meno di 24 ore. Intanto resta aperto il fronte della riforma del mercato del lavoro e il tema caldissimo dell'articolo 18 dello Statuto. Mentre il premier ha chiesto a Berlusconi un rapporto «fluido» tra maggioranza ed esecutivo.
Giarda impedito a parlare dai fischietti della Lega
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​Fiducia in serata e via libera definitivo di palazzo Madama domani in tarda mattinata. La manovra economica del governo Monti, salvo imprevisti, sarà legge tra meno di 24 ore. E mentre la Lega continua ad alzare i toni dello scontro («Il governo Monti è un colpo di Stato», ha detto oggi Roberto Calderoli) resta aperto il fronte della riforma del mercato del lavoro e il tema caldissimo dell'articolo 18 dello Statuto.Ma è la riforma del mercato del lavoro a scaldare ancora il dibattito. «Voglio sperare che sull'articolo 18 si possa intervenire con un ddl organico garantendo naturalmente un canale privilegiato, ma senza ricorrere alla decretazione d'urgenza proprio per evitare uno scontro sociale che non vuole il Parlamento né certamente il governo», aggiunge il presidente del Senato Renato Schifani. Secondo Schifani l'articolo 18 «va rivisitato non in un clima di veleni e di contrapposizioni, ma in un clima di responsabilità e confronto serio».Secondo Pier Luigi Bersani «è da matti partire dall'articolo 18 e il governo lo capirà». L'anno che sta arrivando, ha aggiunto il segretario del Pd, «non sarà semplice e bisogna mettere al centro le condizioni reali delle persone, l'occupazione, il lavoro, i redditi». Quindi, commenta il leader Pd, «è roba da matti» pensare di iniziare toccando l'art.18. «Il lavoro e la creazione di posti di lavoro sono la mia prima e unica preoccupazione». Lo dice ilministro del Lavoro, Elsa Fornero, a Porta a Porta. «Bisogna rimettere in moto l'occupazione. Sono angosciata quotidianamente dalle richieste di crisi aziendali e dalle domande di cig in deroga». Questa «è la nostra prima emergenza». «Non ho in mente ora nulla in particolare che riguardi l'articolo 18 - afferma il ministro del Lavoro. E sull'intervista di qualche giorno fa dice: «Sono stata ingenua», ma i «giornalisti sono bravissimi a tendere delle trappole». Intanto Mario Monti ha visto a pranzo Silvio Berlusconi. L'attuale inquilino di palazzo Chigi ha chiesto all'ex premier un rapporto «fluido» tra maggioranza ed esecutivo. Berlusconi ha assicurato che la collaborazione con l'esecutivo «sarà proficua».Sul fronte manovra intanto, prosegue il dibattito al Senato, ma a parte la netta resistenza della Lega, il provvedimento dovrebbe essere approvato domani. Questa sera il governo porrà la questione di fiducia e una capigruppo stabilirà il calendario dei lavori. Molto probabile che, così come è avvenuto alla Camera, Monti partecipi e prenda la parola anche domani a palazzo Madama. Il governo è al lavoro anche sul decreto "milleproroghe", che approderà in Consiglio dei ministri  venerdì. Secondo quanto si apprende, il provvedimento conterrà solo le tradizionali proroghe dei termini di fine anno, ma non vi dovrebbero confluire le correzioni alla manovra come quelle sulle pensioni dei cosiddetti lavoratori precoci.
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