La Camera dei deputati - Fotogramma
Ultime, frenetiche ore per mettere a punto la manovra economica. La giornata di ieri è stata tra le più calde e contrassegnata da due snodi, probabilmente cruciali: al mattino, un incontro al ministero dell'Economia con il ministro Giancarlo Giorgetti, i relatori della manovra e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani; nel primo pomeriggio la presentazione di nuovi emendamenti, da parte del governo (e che in quanto tali hanno più probabilità di passare ogni tipo di forca caudina al momento del voto) in commissione Bilancio della Camera. Novità ne sono arrivate e alcune non sono di poco conto, ad iniziare da un prelievo sulle scommesse, annunciato e poi confermato dal sottosegretario al ministro dell’Economia e Finanze, Federico Freni. Un prelievo sulle scommesse online i cui introiti sarebbero destinati alle infrastrutture sportive, anche se su questo punto Freni ha glissato, lasciando intendere che questi soldi serviranno più che altro a far cassa: «Non vi so dire se finalizzato o meno alle infrastrutture sportive, ma il prelievo ci sarà», ha infatti detto il sottosegretario rispondendo ad una precisa domanda dei cronisti.
Intanto, non sono stati depositati gli emendamenti governativi che dovevano arrivare durante la notte in commissione Bilancio della Camera, tra cui quello annunciato da Giorgetti sull’Ires premiale per le imprese, che vede semplificate le procedure di calcolo dei consumi energetici e la possibilità di cumulo con altri incentivi nazionali ed europei,a una maggiorazione per i pannelli fotovoltaici realizzati in Europa, e un’aliquota unica per investimenti fino a 10 milioni. La V di Montecitorio ha sospeso la seduta per quasi due ore, da mezzanotte e mezza alle 2, ma al termine dello stop si è riunito l’Ufficio di presidenza, limitandosi ad aggiornare la convocazione per oggi. Secondo il deputato di Avs, Marco Grimaldi, ci sono stati problemi «di metodo e di merito», rispetto alle proposte di modifica dell’esecutivo. «C’erano tantissime coperture che non potevano stare in un maxi-emendamento. E come abbiamo detto al presidente della Camera e come è successo due anni fa andava spacchettato» e tutt’ora manca, continua Grimaldi, «una copertura che fa capire quali sono le uscite e quali le entrate. Non essendoci i presupposti per accettare un tipo di deposito di questo genere, le opposizioni si sono riservate di dare dei suggerimenti».
A far più rumore politico è stato soprattutto l’annuncio di un emendamento per inserire in manovra l’equiparazione delle indennità dei ministri non parlamentari a quella dei ministri che sono anche parlamentari. Di questa norma beneficerebbero quattro ministri che non sono né deputati né senatori: Guido Crosetto (Difesa), Orazio Schillaci (Salute), Marina Calderone (Lavoro) e Alessandro Giuli (Cultura), ma lo stesso aumento spetterebbe anche ai sottosegretari e viceministri non parlamentari. L’onere per le casse dello Stato è stato calcolato in 1,3 milioni di euro all’anno a partire dal 2025. Immediate e a dir poco indignate le reazioni delle opposizioni che, praticamente all’unisono, hanno così ironicamente commentato: avevamo chiesto al governo di aumentare i salari, ma non quelli dei membri del governo stesso.
Per quanto concerne le misure più prettamente economiche, si va verso una proroga al 31 dicembre 2025 del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, come previsto da un emendamento non oneroso depositato dal governo in commissione Bilancio, che però introduce anche una serie di correttivi alla misura: la percentuale di garanzia sulle operazioni finanziarie concesse per il finanziamento di liquidità delle Pmi viene infatti ridotta al 50%, senza differenziazione in base alla fascia assegnata attraverso il modello di valutazione del fondo; sale da 80 a 100mila euro il tetto massimo di ammissibilità per le operazioni di ''importo ridotto'' e viene eliminato il minimo richiesto di 250 dipendenti per allargare la platea di imprese a cui è concesso accedere alle agevolazioni.
Altri emendamenti riguardano più da vicino il sociale e in particolare caregiver e pazienti oncologici. L’articolo 38 bis in legge di Bilancio prevede come le risorse del Fondo, istituito dalla manovra 2020 e destinato alla copertura finanziaria degli interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell'attività di cura non professionale svolta dal caregiver familiare, confluiscano nel Fondo nazionale per la non autosufficienza, per essere destinati all'erogazione dei servizi socioassistenziali per le persone anziane non autosufficienti. Un altro emendamento prevede che fino al 31 dicembre 2025 le revisioni delle prestazioni già riconosciute ai soggetti con patologie oncologiche vengono effettuate nella modalità semplificata, anche solo sugli atti prodotti dall'interessato. « Resta comunque ferma la possibilità - si legge nella relazione tecnica - di convocare l'interessato a visita diretta, nei casi in cui la documentazione non sia sufficiente per una valutazione obiettiva». Dal lato più prettamente sanitario, è previsto un ulteriore incremento di mezzo punto, ma a partire dal 2026, dei limiti di spesa per l'acquisto da parte degli ospedali di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati.
Novità anche per chi viaggia in aereo: dal prossimo primo aprile è previsto l’aumento dell'addizionale comunale sui diritti di imbarco di 50 centesimi di euro per passeggero imbarcato su voli extra-Ue con partenza dagli scali aeroportuali che, con riferimento all’anno precedente, hanno realizzato volumi di traffico pari o superiori a 10 milioni di passeggeri annui. Il prossimo anno aumenteranno anche i pedaggi autostradali dell’1,8%, «corrispondente all’indice di inflazione programmato per l’anno 2025 nel Piano strutturale di bilancio 2025-2029». Lo stesso emendamento dei relatori proroga poi al 30 giugno del prossimo anno la scadenza per l’aggiornamento dei piani economico- finanziari delle concessioni autostradali.