sabato 28 marzo 2009
Alla protesta di Cub, Cobas e Sdl alla vigilia del G8 si è affiancata oggi per le vie della Capitale quella dell'Onda, concordata solo all'ultimo con la polizia. Momenti di tensione in piazza dell'Esquilino, dove gli studenti hanno preso di mira un bar e le vetrine di alcuni esercizi. Lancio di scarpe contro il ministero della Funzione Pubblica.
  • IN EUROPA: In migliaia contro il G20 a Londra, Berlino e Francoforte
  • COMMENTA E CONDIVIDI
    "Noi la crisi non la paghiamo". È la parola d'ordine del corteo promosso da Cub, Cobas e Sdl intercategoriale alla vigilia del cosiddetto "G8 sociale", il meeting dei ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali in programma da domani a martedì alla Farnesina. La testa del corteo - che si concluderà in Piazza Navona - è attualmente in Via Cavour: assiepati, dietro gli striscioni delle tre sigle sindacali promotrici, operai, lavoratori della scuola e del pubblico impiego, precari pubblici e privati, disoccupati, famiglie in lotta per il diritto alla casa, giovani dei centri sociali e studenti. Scarse adesioni ai cortei. Diversi i cortei organizzati oggi nella capitale: uno, quello di piazza Esedra, autorizzato, un altro, non autorizzato, raggruppa gli studenti che si sono dati appuntamento a piazzale Aldo Moro. Per ora, comunque, i manifestanti, sono ridotti a qualche centinaio. Quasi più militari che partecipanti alla dimostrazione del G8 tanto che i turisti, incuriositi da tante forze dell'ordine in tenuta antisommossa, si scatenano a fotografare gli agenti in servizio. Le tensioni con l'Onda. La componente più numerosa degli studenti è rappresentata dal movimento della "Sapienza in Onda" raccolti dietro lo striscione "guerriglieri anomali contro il G14". "Non ci rappresenta nessuno", scandiscono in coro i ragazzi invitando a spostare in coda alla manifestazione le eventuali bandiere di partito. Momenti di tensione in piazza dell'Esquilino: dopo un raid parzialmente fallito contro un'agenzia di assicurazioni, alcuni manifestanti con il volto coperto da sciarpe e cappucci, hanno rovesciato i tavolini di un bar prima di essere ripresi da altri partecipanti al corteo. Diversi commercianti di via Cavour hanno abbassato le seracinesche dei loro negozi a scopo precauzionale. Intanto gli studenti dell'Onda lasciano sui muri decine e decine di scritte: "I guerrgilieri dell'Onda reclamanto reddito", "Il protocollo è carta straccia, Alemanno e Percoraro vergogna", "L'Onda è tornata ancora più incazzata", "Guardia infame, caccia i mafiosi non gli studenti".Decine di scarpe sono state poi lanciate contro il ministero della Funzione Pubblica, nel corso delcorteo che si dirige a piazza Navona. A tirare le calzature i giovani che sfilano dietro lo striscione dell'Onda, che hanno anche acceso sotto il palazzo alcuni fumogeni. Numerosi gli slogan contro il ministro Brunetta già dall'inizio del corteo tra cui: "se noi siamo guerriglieri tu verrai presto cacciato dal tuo ministero". Nel lancio cinque-sei scarpe hanno raggiunto il balcone di Palazzo Vidoni. Le ragioni dei sindacati. Cub, Cobas e Sdl, cioè il Patto di base costituito tra le tre maggiori sigle del sindacalismo di base, hanno promosso un'iniziativa con l'obiettivo di sostenere la piattaforma di lotta, varata il 7 febbraio, che prevede tra l'altro blocco dei licenziamenti, riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, aumenti consistenti di salari e pensioni, reddito minimo garantito, continuità del reddito per i lavoratori atipici, assunzione a tempo indeterminato dei precari.
    © Riproduzione riservata
    COMMENTA E CONDIVIDI

    ARGOMENTI: