giovedì 27 ottobre 2011
È ancora emergenza nelle zone dell'alluvione, dove si continua a scavare alla ricerca dei dispersi. Il bilancio resta fermo a 6 vittime. Cresce il numero degli sfollati, alcuni centri sono ancora isolati.
 
REPORTAGE - «Ci aggiriamo tra montagne di detriti» di Roberto I. Zanini
Ripulire il fango, ma ripulire anche le ideedi Sandro Lagomarsini
Scarsa prevenzione, ecco i conti da pagare
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È ancora piena emergenza nelle zone colpite dall'alluvione dove si continua a scavare alla ricerca dei dispersi. Il bilancio resta fermo a 6 morti e 8 dispersi dopo che i vigili del fuoco hanno smentito il recupero di un cadavere in mare a Monterosso.Cresce il numero degli sfollati, in tutto 350 persone, ospitate in campi sportivi, edifici comunali e nel palasport di La Spezia: tra i più colpiti i comuni di Borghetto, Brugnato, Rocchetta Vara, Zignago, Monterosso, Vernazza e Corniglia.Almeno 2mila le abitazioni prive dei servizi essenziali, come la luce e il gas ma servono anche acqua, pane e latte e altri generi di prima necessità. Alcuni abitanti delle Cinque Terre sono raggiungibili solo via mare: restano chiuse più di venti strade provinciali ma alcune saranno riaperte oggi ai mezzi di soccorso; le concessionarie Salt e Cisa puntano a riaprire domani la A15 e la A12, mentre ci vorrà almeno un giorno dilavoro per rimuovere i detriti dalla linea ferroviaria La Spezia-Genova interrotta tra Monterosso e Corniglia. Una prima stima dei danni causati dal nubifragio è di circa 90 milioni. Prefettura e Comune della Spezia cercano volontari e chiedono aiuti umanitari mentre la procura di Massa Carrara ha aperto un fascicolo per omicidio colposo: l'apertura del fascicolo servirebbe per capire se gli interventi lungo il fiume Magra possano avere avuto un ruolo. Al momento non risultano indagati."Dobbiamo incrementare il tema della prevenzione. Ma qui siamo di fronte ad un caso eccezionale", ha detto il vice ministro alle Infrastrutture, Roberto Castelli: "di una quantità d'acqua simile non se n'erano mai avuto notizie", vediamo" se si tratta di un "caso legato ai cambiamenti climatici, e se si ripeterà altre volte, oppure resterà un caso eccezionale". In ogni caso - ha promesso -" il governo non vi abbandonerà". "Non siete il Vajont ma non siete in una situazione facile, dovete avere pazienza", ha detto a Vernazza il capo dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli: in un vertice tecnico si è anche avanzata l'ipotesi dievacuare completamente il paese che al momento si trova in una situazione drammatica, con l'unica strada d'accesso bloccata. In un ordine del giorno approvato oggi, intanto, la Conferenza delle Regioni coglie "l'occasione per evidenziare ancora una volta il disagio e la preoccupazione, già manifestati al governo, in ordine alla grave carenza di risorse da destinare alla protezione Civile e alla difesa del suolo".
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