martedì 6 febbraio 2018
Convalidato il fermo per occultamento e vilipendio di cadavere. Per il giudice non c'è però prova certa per l'addebito di omicidio. Il nigeriano: era in overdose, sono scappato
Il nigeriano Innocent Oseghale fermato dai carabinieri

Il nigeriano Innocent Oseghale fermato dai carabinieri

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Resta in carcere Innocent Oseghale ma non per l'accusa di omicidio di Pamela Matropietro, la 18enne il cui cadavere fatto a pezzi è stato ritrovato in due trolley. Il Gip di Macerata, Giovanni Maria Manzoni, ha convalidato il fermo del nigeriano per le sole accuse di occultamento e vilipendio di cadavere.

Ha ritenuto invece che non vi fosse prova certa per sostenere l'addebito di omicidio. Innocent rimane l'unico arrestato per il caso di Pamela Mastropietro. Si cerca invece un nordafricano, che avrebbe aiutato il 29enne nigeriano a nascondere il cadavere della ragazza. Un altro pusher nigeriano è indagato per la cessione di eroina alla 18enne. Nella casa di Macerata dove viveva Oseghale oltre ai vestiti di Pamela ed alcuni coltelli, sarebbero stati trovati anche contenitori di candeggina utilizzata forse per pulire il pavimento dalle tracce di sangue. Ma tutta la vicenda della morte della 18enne trovata uccisa e smembrata mercoledì 31 gennaio presenta ancora diversi lati oscuri. A cominciare dal numero di persone che la ragazza ha incontrato tra il 29 e il 30 gennaio a Macerata.

Oseghale: Pamela ha avuto una crisi da overdose

"Pamela ha avuto una crisi, è andata in overdose. Non sapevo cosa fare, sono scappato". È quanto avrebbe sostenuto, secondo quanto si apprende da fonti della Procura di Macerata, Innocent Oseghale, il 28enne nigeriano che resta in carcere ma solo per le accuse di occultamento e vilipendio di cadavere. Si attendono, intanto, gli esiti degli esami tossicologici visto che al momento i primi responsi arrivati dall'autopsia non hanno dato un'indicazione chiara e univoca sulla morte della 18enne romana.
Sarebbe stata proprio l'uccisione della ragazza a scatenare la follia omicida di Luca Traini, il 28enne di Tolentino che sabato mattina ha compiuto il raid nazifascista, seminando il terrore a Macerata, dopo aver sparato a 11 persone e ferito 6 africani.

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Una fiaccolata per Pamela

Questa sera a Macerata (dove intanto non si fermano le iniziative di accoglienza dei migranti) si svolge una fiaccolata per ricordare Pamela, organizzata dall'associazione "L'esistenza ora", che assiste le persone vittime di violenza. Alla fiaccolata partecipano anche la madre e lo zio della ragazza, Alessandra Verni e Marco Valerio Verni.

Con la madre di Pamela ha parlato la presidente della Camera Laura Boldrini: "Una donna forte che con grande senso di responsabilità chiede giustizia, non vendetta. Una donna che sta dando a tutti noi una lezione di civiltà", ha scritto in un post su twitter Boldrini.

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