sabato 24 agosto 2019
Un caso sullo studio anti-cecità a Torino e Parma. Dagli Usa accuse al ministro Grillo
I "difensori" dei macachi che minacciano di morte due neuroscienziati
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Solidarietà dal mondo accademico e scientifico al neurologo Marco Tamietto, messo nel mirino da animalisti violenti (e finito sotto scorta) a causa dello studio che è in procinto di avviare sui macachi per comprendere i problemi visivi dovuti a lesioni cerebrali. Un caso che scuote la comunità di ricerca, ma ha anche risvolti politici, per le accuse rivolte dalla rivista americana 'Science' al ministro Grillo. «Ho appreso con sgomento delle minacce di morte con proiettile formulate nei confronti di un professore dell’Università di Torino e della sua famiglia a causa di un progetto per cui è necessaria una sperimentazione su primati», ha scritto la neuroscienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo.

Una forte presa di posizione è venuta anche dagli atenei di Torino e Parma (dove è stato oggetto di intimidazioni il professor Luca Bonini), capifila del progetto LIGHTUP, finanziato dall’European Research Council, che mira a trovare procedure riabilitative che permettano il recupero della vista a pazienti ciechi in seguito a una lesione al cervello da ictus o tumore. Si tratta di un tipo di ricerca che non può essere condotta sull’essere umano e ha perciò bisogno di modelli animali che abbiano caratteristiche simili alla nostra specie (come accade per gran parte degli studi biomedici). Il progetto, che è stato approvato dai comitati etici e dallo stesso ministero, segue le stringenti regole sull’uso di esseri viventi nella sperimentazione stabilite, oltre dalle norme europee (direttiva 63/2010), dal decreto legislativo 26/2014, che impone in Italia ulteriori limitazioni.

La Lega antivivisezione (Lav) ha da tempo avviato una campagna che invita a firmare contro le modalità della ricerca. Le università coinvolte hanno contestato le affermazioni della Lav, in particolar modo quella usata come slogan, ovvero che i sei macachi verranno resi ciechi facendoli inutilmente soffrire. In realtà, il protocollo prevede un intervento alla corteccia cerebrale che produrrà una piccola macchia cieca nel campo visivo degli animali, limitata a un solo lato.

I macachi saranno anestetizzati e curati secondo gli standard più avanzati, con la massima riduzione della sofferenza. Quello che invece è confermato (con poco risalto da parte dei ricercatori) è che i sei macachi verranno uccisi alla fine della sperimentazione per poter analizzare nel dettaglio le modificazioni anatomiche dei tessuti cerebrali e delle loro connessioni in seguito alla lesione e alle procedure di riabilitazione utilizzate. Il risvolto istituzionale è dato da una corrispondenza pubblicata dalla rivista americana 'Science', intitolata 'Ministro italiano aiuta i gruppi per i diritti degli animali'.

Nel testo, si dice che gli avvocati degli atenei stanno prendendo in considerazione azioni civili in relazione alla diffusione di informazioni sensibili legate ai protocolli sperimentali. Il caso di Tamietto, per la rivista «è segno che i gruppi animalisti trovano benevolo ascolto nel governo con il ministro della Salute Giulia Grillo, loro amica dichiarata». Ovviamente, la Lav è estranea alle aggressioni e alle minacce. E la ministra ieri ha diffuso un tweet in cui afferma: «Massima solidarietà al prof. Tamietto per le minacce ricevute. Non si ferma la scienza con le intimidazioni. Al Ministero della Salute stiamo lavorando per regole sempre più avanzate nel rispetto della ricerca e dei diritti degli animali. Non c’è futuro senza scienza».

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