giovedì 22 febbraio 2024
A Cisterna i funerali di Nicoletta Zomparelli e Renée Amato. Per il duplice omicidio è indagato il 27enne Christian Sodano. Il parroco: aiutiamo i nostri bambini a diventare adulti maturi
La folla raccolta a Cisterna di Latina per i funerali di Nicoletta e Renée

La folla raccolta a Cisterna di Latina per i funerali di Nicoletta e Renée - Ansa

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«Oggi siamo qui, purtroppo, perché ancora una volta non si è riusciti a capire che cosa significhi amare. Siamo qui perché è stato infangato il nome dell'amore con tutto ciò che amore non è: possesso, assenza di libertà, controllo... e addirittura negazione della vita». Così don Paride Bove, nel corso dell'omelia dei funerali di Nicoletta Zomparelli e Renée Amato, madre e sorella della ex fidanzata del ventisettenne Christian Sodano, maresciallo della Guardia di finanza accusato di duplice omicidio, accaduto il 13 febbraio scorso a Cisterna. I funerali sono stati celebrati nella chiesa di Santa Maria Assunta, stracolma, come la piazza antistante. Nell’occasione il Comune ha proclamato il lutto cittadino.

Un’omelia partita dall’espressione di Gesù: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici». Il punto è centrale: «Nicoletta e Renée hanno dato la loro vita perché hanno amato, tanto amato!», ha osservato il parroco del paese pontino. «Siamo qui perché vogliamo che sia il vero amore a muoverci. Sicuramente l'amore per le nostre Nicoletta e Renée, che sono diventate sorelle e amiche non solo delle persone che hanno avuto il dono di conoscerle, ma per tutta la nostra città, anch'essa fortemente colpita e ferita», ha aggiunto il sacerdote. Tutto, ha affermato don Bove, «è successo alla vigilia di una festa importante: San Valentino. E tra l’altro in un quartiere che porta questo nome. È talmente assurdo questo fatto che difficilmente si può non pensare ad un’opera malvagia oltreumana e che, continuamente, cerca di rendere il cuore dell’uomo duro e incapace di vivere una logica diversa».

«Vogliamo lasciarci muovere dall'amore che ha caratterizzato Nicoletta e Renée che - ha quindi sostenuto don Bove -, davanti a chi non sa amare, hanno dimostrato il vero senso dell'amore che sempre difende e custodisce la vita. Nicoletta e Renée hanno scelto di stare dalla parte dell'amore e questo è un grande esempio per tutti noi. Questa è la nostra missione, rendere questo mondo un posto dove l'amore diventi il vero senso di ogni scelta, proprio come nel Regno di Dio. Ma dobbiamo capire il vero senso dell'amore, e ripartire da una vera e sana educazione. Non si tratta di una semplicistica teoria o di un “vogliamoci bene” detto frettolosamente, ma è un serio lavoro incentrato sul rispetto e sulla libertà», ha concluso don Bove lanciando un appello: «Dobbiamo aiutare i nostri piccoli a diventare adulti maturi, e maturi sono quegli uomini e quelle donne che hanno imparato a dominare i propri istinti, a rinnegare se stessi, come ha insegnato Cristo. Dobbiamo farlo iniziando da noi, senza lasciare che questa triste vicenda avveleni i nostri cuori».

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