sabato 26 marzo 2016
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I eri l’ultimo saluto è toccato a loro: Valentina, Lucrezia, Elena. La Toscana ha pagato il prezzo più alto nella tragedia di Terragona e s’è raccolta in un dolore a tratti composto, a tratti disperato. Con migliaia di persone per le strade a testimoniare la loro vicinanza e il loro affetto per le famiglie delle ragazze morte. Il primo addio l’ha pronunciato Firenze alla sua Valentina Gallo, 22 anni. Una folla di oltre ottocento persone tra parenti, amici, parrocchiani s’è riunita presso la chiesa del Sacro Cuore al Romito: ci sono lacrime, commozione, una ragazza accusa un malore a metà della funzione, viene portata a braccia fuori. Fra i presenti l’arcivescovo Giuseppe Betori, il sindaco Dario Nardella, il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei. «È difficile dire parole che non siano banali – dice don Paolo Capecchi –, mi chiedo talvolta se non sia meglio il silenzio. Ma c’è una parola che ci riempie la testa: perché? ». Nello stesso momento, a Greve in Chianti, un’altra oceanica folla dice addio a Lucrezia Borghi, 21 anni. Rose bianche e gialle sull’altare, davanti alla bara i genitori straziati, col fratellino di 14 anni, che quasi sembra volerli sorreggere. Ci sono i nonni, spezzati, le amiche, distrutte. Nel pomeriggio è il momento di Elena Maestrini, 22 anni, di Bagno di Gavorrano (Grosseto). Tutto il paese s’è presentato alla camera ardente, allestita in un cinema: «Ciao, raggio di sole», la salutata alla fine della messa la cugina.
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