lunedì 28 aprile 2014
​Al via una campagna nazionale per sensibilizzare gli stranieri che spesso scoprono la malattia in fase avanzata. 
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​L'obiettivo è ambizioso: dare un calcio al tumore, sostenendo la prevenzione tra i cittadini più disagiati, in particolare gli immigrati. Si intitola "La lotta al cancro non ha colore", la campagna nazionale promossa dalla Fondazione "Insieme contro il Cancro" e dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica. Una campagna che ha il pieno sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Camera dei Deputati e del Senato, e testimonial d'eccezione, tra cui il ct della nazionale di calcio, Cesare Prandelli, i calciatori della Roma, Francesco Totti e Morgan De Sanctis, l'ex portiere Dino Zoff, e personaggi dello spettacolo come Antonello Venditti, Carlo Verdone, Sergio Rubini, e i registi Vanzina. L'iniziativa, che prenderà il via domani e si concluderà il 4 maggio, potrà essere sostenuta da tutti attraverso la donazione di un euro da sms o due euro con una chiamata da rete fissa al numero 45594 e toccherà il suo momento clou durante la finale di Tim Cup tra Fiorentina e Napoli, in programma sabato allo stadio Olimpico di Roma, nel corso della quale verrà lanciato un appello a tutti i tifosi di calcio. La campagna è ambiziosa e punta a ribaltare una situazione che in Italia vede l'adesione ai programmi per gli esami di screening di meno della metà dei cittadini stranieri. In percentuali, in media, inferiori del 50% rispetto agli italiani. La conseguenza è che arrivano tardi alla diagnosi. Ad esempio meno del 50% delle donne immigrate nella fascia di età raccomandata si sottopone a pap-test per scoprire in modo precoce il tumore della cervice uterina, contro il 72% delle italiane. Spesso, a causa delle barriere linguistiche gli immigrati, ignorano le regole della prevenzione e consumano troppo alcol, fumano e non seguono una dieta corretta, correndo maggiori rischi di sviluppare un tumore. Studi scientifici dimostrano che grazie ai programmi di prevenzione e di screening è possibile diminuire fino all'80% il tasso di incidenza dei tumori. Grazie a questa campagna verranno siglati accordi di collaborazione con associazioni di volontariato, in particolare con la Caritas. Fra gli obiettivi, c'è fornire strumentazioni adeguate per diagnosticare in anticipo le neoplasie, ad esempio, unità mammografiche mobili, da donare agli oncologi dei Paesi in via di sviluppo.
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