giovedì 23 agosto 2012
​Ieri incontro deludente. Sollecitata la collaborazione tra Comuni: il richiamo è ai sindaci perché non aspettino l'arrivo, improbabile, di nuovi finanziamenti, per aumentare le attività di prevenzione e difesa dell'ecosistema. Più facile a dirsi che a farsi. VEDI TUTTE LE PUNTATE DELL'INCHIESTA DI AVVENIRE
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I Comuni sono protagonisti nella prevenzione dei roghi, soprattutto quelli dei rifiuti, nel controllo del corretto smaltimento, nella vigilanza, nella difesa dell’ambiente e sono i sindaci che devono fare «precise scelte di responsabilità perché il problema ambientale sia affrontato»: così si è espresso il prefetto di Napoli Andrea De Martino nella riunione convocata ieri in Prefettura per esaminare a largo raggio il problema dei roghi, sia boschivi sia dei rifiuti. Un doppio incontro, come avviene periodicamente da due anni, dapprima con i vertici dell’autorità giudiziaria e delle forze di polizia e poi con i rappresentanti istituzionali locali, tra cui i sindaci dei Comuni della provincia di Napoli più direttamente interessati al fenomeno roghi, con le associazioni e, per la prima volta, con i movimenti che si riconoscono nel Coordinamento Comitati fuochi. Il prefetto ha richiamato i primi cittadini alla corretta rimozione dei rifiuti «evitando che restino per strada. Un servizio che non si può delegare» ha sottolineato. E infatti ha chiaramente detto: «Sbaglia il sindaco che attende il conferimento di fondi per mettere mano al problema. Si faccia oggi quel che può, anche se poco» e, in risposta alle sollecitazioni di intervento giunte appunto dai sindaci, ha ribadito: «Le politiche dell’ambiente non sono tra le competenze della Prefettura, che non ha possibilità né finanziarie né politiche. Può invece effettuare azione di coordinamento». Il prefetto De Martino ha comunque assicurato che scriverà nuovamente al ministro Clini e al presidente della Regione Caldoro perché prevedano risorse economiche da destinare ai Comuni per arginare il fronte dei roghi e perché si possano avviare le bonifiche dei siti inquinati dagli incendi tossici. Ma ha anche sollecitato una maggiore collaborazione tra Comuni limitrofi per evitare dispute di confine ed ha perciò chiesto la mediazione della Provincia.Diverse le tipologie di incendio che in Campania minacciano la pubblica incolumità ed esaminate durante la riunione. A tal proposito il prefetto ha sollecitato i sindaci a vietare la produzione e il consumo di alimenti che dati tecnici indichino come inquinati e ad avviare un dialogo con i rom presenti sul territorio, spesso prime vittime dei fumi tossici. Combustibile di questi roghi sono gli pneumatici fuori uso e De Martino ha annunciato che l’accertamento finora svolto sulle officine di gommisti sarà esteso ad imprese, che si presume lavorino a nero e quindi smaltiscano a nero, e che producono scarti agricoli, tessili, conciari, da ristrutturazioni edilizie. Il prefetto non ha nascosto la preoccupazione per l’incendio del 18 agosto nel sito di stoccaggio delle balle di spazzatura ad Acerra, il secondo in pochi mesi, e ha chiesto a Provincia e Regione una «vigilanza adeguata in tutti i siti». Sull’incendio di Acerra è probabile l’apertura di un’indagine della Procura napoletana per accertare l’eventuale presenza della criminalità organizzata, anche nei roghi di rifiuti industriali.
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