lunedì 8 dicembre 2014
Proseguono le indagini sull'uccisione del bimbo, sotto analisi i tabulati telefonici. L'avvocato della madre: passò a un chilometri, e non 50 metri, dal Vecchio Mulino.
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Proseguono le indagini sulla morte del piccolo Andrea Loris Stival, il bimbo di 8 anni ucciso sabato 29 novembre a Santa Croce Camerina (Ragusa). Sotto analisi i tabulati telefonici. Nei 36 minuti in cui Veronica Panarello rimane da sola in casa col figlio, la donna ha ricevuto una sola telefonata, dal marito, pochi minuti prima di uscire."Almeno due i colpevoli" dell'omicidio", secondo la stampa locale. Lo scrive il sito web d'informazione "Il corriere di Ragusa" che raccoglie indiscrezioni e voci da tempo circolate in paese. Secondo il sito, gli inquirenti ritengono che il bimbo sia stato soppresso da due persone, o almeno che un secondo soggetto sia entrato in scena al momento in cui il cadavere è stato gettato nel canalone di contrada Mulino Vecchio. Il movente, sempre secondo il sito, potrebbe essere la necessità di mettere per sempre a tacere il bambino e impedirgli di rilevare qualcosa di cui era stato testimone o era comunque venuto a conoscenza. Intanto il legale della madre di Loris se la prende con i giornalisti che "assediano" la famiglia e puntualizza che la "Polo" nera di Veronica Panarello la mattina del delitto è passata dalla zona in un cui è stato ritrovato il cadavere, ma a un chilometro dal punto in cui giaceva il corpo. "Dire che la macchina della signora passa a 50 metri dal Vecchio Mulino, cioè il luogo del ritrovamento del corpo del piccolo Loris, è una fuga di notizie che non rispecchia la realtà", afferma l'avvocato Francesco Villardita, secondo cui "in verità l'autovettura passa a 50 metri dalla traversa dalla quale, per arrivare al punto dove è stato ritrovato il corpo del bambino, c'è quasi un chilometro. Quindi la fuga di notizie non rappresenta la realtà e fa più male ancora a chi è costretta a viverla, cioè la famiglia e la signora Veronica in prima persona".
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