mercoledì 4 luglio 2012
La denuncia del viceministro Grilli: Monopoli inadeguati, manca un controllo sul settore. Bufera su slot e videopoker E ora il Senato “chiama” il governo a chiarire il suo ruolo.
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È ormai bufera sul gioco d’azzardo. Mentre dalla società civile e dal mondo della politica si sollevano all’ordine del giorno atti di accusa al sistema di slot, videopoker e sale giochi, e persino i sindaci di mezzo Stivale sono sul piede di guerra per la mancanza di poteri di intervento sui propri territori (una rabbia solo parzialmente mitigata dal recente “accordo” tra l’Anci e le associazioni di settore sulla regolamentazione delle licenze riunite nel cartello Sistema gioco Italia), ieri è stato il governo ad ammettere la gravità della vicenda.Chiamato a “chiarire” alla commissione Finanze alla Camera le ragioni della sostanziale soppressione – annunciata nelle scorse settimane – dei Monopoli di Stato e del loro accorpamento all’Agenzia delle dogane e l’Agenzia del territorio (a loro volta pronte a confluire nell’Agenzia delle entrate), il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli, non ha usato mezzo termini: «L’Aams non era in grado di vigilare adeguatamente sulle società concessionarie di giochi d’azzardo». «Le evidenze a tutti note confermano che l’organizzazione, così come era, non era sufficientemente forte per esercitare un controllo», ha proseguito Grilli, respingendo l’accusa di alcuni deputati che il governo sia troppo sensibile alle pressioni lobbistiche del settore. Anzi, proprio perché le lobby esistono nel gioco e sono «potenti», visto che «che ci sono interessi economici enormi, leciti e illeciti e le entrate per lo Stato sono grandissime», ha detto ancora Grilli, «vogliamo rafforzare il presidio su questa area».Intanto anche in Parlamento qualcosa di muove. Le Commissioni Giustizia e Finanze in Senato (impegnate nell’esame del Ddl contenente modifiche al Testo unico sull’azzardo) hanno rilevato proprio ieri l’esigenza di chiarire quale è la posizione in merito del governo, visto che lo Stato ha notevoli introiti fiscali da giochi e scommesse. Per approfondire i vari problemi si è deciso quindi di procedere ad audizioni della Gdf, della Sogei, della Polizia Postale e degli stessi Monopoli.​
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