giovedì 22 novembre 2018
Giorgetti e Malagò per un giorno in sintonia. Presente anche Gionatan De Marco della Cei. Lembo e Rossini: importante giornata per riflettere e sensibilizzare
Lo sport contro la violenza sulle donne
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I messaggi si accavallano alle testimonianze. Forti. Nette. Unite da un filo: la forza dello sport per alzare un muro contro la violenza sulle donne. C’è una grande unità: sport, politica, associazionismo sono compatte nella grande sfida. E così, Montecitorio, grazie a un’intesa giornata di riflessione fortemente voluta dall’Unione sportiva Acli e dal suo presidente Damiano Lembo, riesce anche nel “miracolo di mettere d’accordo Giancarlo Giorgetti e Giovanni Malagò. «Queste giornate – ha sottolineato
il sottosegretario alla presidenza del Consiglio - devono essere davvero sfruttate per una riflessione. Lo sport oggi è il luogo educativo per eccellenza, è il momento di socializzazione in cui si creano dei valori, è competizione ma anche parità di condizioni». Il presidente del Coni si muove in quel solco: Lo sport è probabilmente il veicolo che maggiormente è in grado di divulgare i valori della battaglia contro la violenza sulle donne».

Programma rispettato. Giorgetti e Malagò hanno detto sì all’iniziativa dell’Us Acli. Ma hanno evitato di incrociarsi a Montecitorio, arrivando e lasciando i lavori in tempi diversi. Insomma il “grande freddo” in un momento decisivo per il piano di riforma del Comitato Olimpico resta, ma la battaglia contro la violenza sulle donne unisce. Il presidente del Coni ha ringraziato l’Us Acli per il grande impegno a difesa dei valori. Lembo ha insistito su due parole: sensibilizzazione e prevenzione. «Con questa iniziativa poniamo i riflettori sul problema che ogni giorno affrontiamo nelle nostre strutture territoriali», ha ricordato il presidente di Us Acli menzionando i
corsi di autodifesa per donne organizzati a Mantova decisivi, tra l’altro, per le giovani Sara Balla e Doriana Bosio a evitare peggiori conseguenze da aggressioni subite da sconosciuti, come hanno raccontato, con forza ed emozione, davanti alla platea.

L’iniziativa funziona e la politica c’è. Con l’ex ministro allo Sport Luca Lotti. E con i messaggi di quasi tutte le forze politiche. Laura Paxia del Movimento 5 Stelle chiede pene più dure e fondi per gli indennizzi. E avverte: «Come classe politica dobbiamo far sì che la donna reagisca». Jacopo Marrone, sottosegretario alla Giustizia, propone «un’alleanza e un grande lavoro insieme per dire ‘no’ a qualunque tipo di violenza e coercizione nei confronti dell’universo femminile».

C’è anche la Cei con Gionatan De Marco, il direttore nazionale della Pastorale Turismo Sport e Tempo Libero che batte un colpo che non passa inosservato: «La violenza sulle donne non è solo immorale ma anche innaturale» e tocca a tutti noi fare ogni cosa possibile per evitare che una donna sia vittima di violenze e di egoismi. L’ultima parola a Roberto Rossini, presidente nazionale Acli: «Fare il male è semplice, rispondere al male è molto difficile. Lo sport è un veicolo molto importante e ci fa piacere che l’Us Acli abbia preso in mano la bandiera di questo ambito. È una questione di disciplina, ma soprattutto di educazione».

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