giovedì 9 maggio 2019
La vedova di un vigile urbano di Palermo, morto nel 2016 lasciandola sola con 7 figli, inondata dalla solidarietà dei colleghi del marito, della comunità e della Rete
Maria Grazia insieme ai suoi figli

Maria Grazia insieme ai suoi figli

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Una rete di solidarietà da Milano ad Agrigento, per salvare la casa di una famiglia numerosa, quella di un vigile urbano di Palermo morto prematuramente. Euro dopo euro, versati su un conto aperto dal comando di polizia municipale del capoluogo siciliano, donati da sconosciuti e colleghi affezionati, hanno realizzato il sogno: non solo pagare i debiti pregressi, ma addirittura estinguere il mutuo. Ciascuno ha fatto la propria parte, parafrasando la celebre frase del beato don Pino Puglisi: vigili, donatori di mezza Italia, mezzi di informazione, con l’unico obiettivo di salvare una mamma e sei bambini e ragazzi (un settimo figlio è già sposato) dallo sfratto.

La villetta nelle campagne di Misilmeri, acquistata con tanto amore da Giuseppe Romano, vigile urbano di Palermo morto nell’estate del 2016 proprio mentre stava eseguendo una riparazione sul tetto di quella casa, rimarrà per sempre della moglie e dei suoi figli. «Non riesco ancora a crederci. Mi sembra un miracolo. È il segno concreto che Dio esiste, non abbandona mai e si serve della generosità di tante persone» dice con emozione Maria Grazia Lucchese, la vedova di Giuseppe, poche ore dopo avere ricevuto la straordinaria notizia dal comandante della polizia municipale, Gabriele Marchese.

La signora Lucchese, appena sei mesi fa, racconta al Giornale di Sicilia la sua storia e l’imminente rischio di sfratto. Giuseppe Romano, 54 anni, in servizio a Palermo, bravo tastierista per passione, in una tragica giornata d’agosto 2016 stava lavorando sul tetto di un pergolato della sua casa a Misilmeri, acquistata con un mutuo per trasferire tutta la sua grande famiglia. La caduta su un paletto ha reciso l’arteria femorale: Giuseppe è morto dissanguato. La famiglia può usufruire della pensione di reversibilità e degli assegni familiari, ma impossibili a coprire le spese di gestione di tanti figli e anche una rata mensile da 800 euro. Maria Grazia chiede di poter lavorare, magari con un parttime per occuparsi dei figli minori, ma non riesce a trovare nulla. Da dicembre 2016 non riesce più a pagare il mutuo, i debiti si accumulano. Alcuni colleghi del marito e i fratelli e le sorelle del Rinnovamento nello Spirito fanno sentire la loro presenza, ma non è sufficiente: rischiano il pignoramento della casa.

La storia colpisce la sensibilità di tutti i vigili. Il corpo della polizia municipale si autotassa per versare circa 18mila euro di arretrati e sbloccare il mutuo, in modo da ricontrattare le rate rimanenti per altri dieci anni. Questa gara di solidarietà tra i vigili diventa una 'buona notizia' da raccontare nelle tv nazionali, su Tv2000, se ne occupa anche la trasmissione 'Le Iene'. L’Italia riceve il messaggio forte e chiaro, mostra il lato migliore di sé. E sul conto corrente aperto dai vigili per raccogliere fondi piovono offerte in denaro, «due persone diverse hanno fatto un versamento da 10mila euro ciascuno – racconta il comandante Marchese –. Abbiamo raggiunto una cifra tale da poter permetterci di fare una proposta alla banca per estinguere l’intero mutuo e sanare anche qualche altro debito». Unicredit conferma «di essere venuta incontro alla richiesta del Comando dei vigili urbani di Palermo e di avere trovato una soluzione per favorire la famiglia rinunciando a una parte significativa del credito». Anche la banca ha fatto la sua parte.

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