mercoledì 22 giugno 2011
Se da Unione africana, Ue, Lega araba e Onu «uscisse un appello per la sospensione immediata delle ostilità per un corridoio umanitario», l'Italia lo "sosterrebbe con forza". Lo ha detto il nostro ministro degli Esteri, parlando di una "ipotesi di lavoro". La Francia si dice contraria. La Nato: la missione continua.
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L'Italia vedrebbe di buon occhio l'apertura di "corridoi umanitari" in Libia, ma arriva l'altolà di Parigi e soprattutto della stessa Nato. La Francia è infatti contraria a qualsiasi interruzione della campagna militare contro il regime di Muammar Gheddafi, e per il segretario generale alleato, Anders Fogh Rasmussen, "occorre continuare la missione perché, se ci fermassimo, un numero imprecisato di civili perderebbero la vita".A innescare i distinguo è stato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, che parlando oggi davanti alle Commissioni Esteri riunite di Camera e Senato ha detto che in Libia è "fondamentale una immediata sospensione umanitaria delle ostilità per creare corridoi umanitari" in grado di aiutare la popolazione. Fermandosi poi con i giornalisti, Frattini ha precisato che "un appello internazionale per corridoi umanitari in Libia riceverebbe il sostegno dell'Italia". Il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, a sua volta ha sottolineato che si tratta soltanto di "un'ipotesi di lavoro", e nemmeno "italiana", concernente zone ben delimitare del Paese maghrebino, per esempio "Misurata e le montagne dell'ovest".La pronta replica francese è arrivata per bocca del portavoce del ministero degli Esteri, Bernard Valero, il quale ha ricordato come "la coalizione e i Paesi che si sono incontrati ad Abu Dhabi per la riunione del Gruppo di Contatto si siano espressi all'unanimità sulla strategia" e cioè "bisogna intensificare la pressione su Gheddafi". "Qualsiasi sospensione delle operazioni rischierebbe di far guadagnare tempo" al colonnello e consentirgli di "riorganizzarsi", ha spiegato il portavoce del Quai d'Orsay. "Sarebbe il popolo libico a soffrire al più piccolo segnale di una nostra debolezza", ha concluso Valero.Nell'audizione parlamentare che ha preceduto il Consiglio Europeo al via domani a Bruxelles, Frattini ha comunque ricordato che l'Italia ha ribadito la sua "chiara e precisa raccomandazione sulla drammatica vicenda degli errori che colpiscono i civili", cosa che "non è la missione Nato". La Cina nel frattempo ha definito il Consiglio Nazionale Transitorio creato dai ribelli libici come un "importante partner di dialogo": a precisarlo è stato il ministro degli Esteri di Pechino, Yang Jiechi, al termine dei colloqui con il premier del Cnt, Mahmoud Jibril.Una delegazione dell'Organizzazione della Conferenza Islamica è giunta in giornata in Libia per una missione di mediazione: dalla sede di Gedda, in Arabia Saudita, lo ha annunciato lo stesso organismo pan-islamico, secondo cui i suoi emissari avranno dapprima colloqui con i dirigenti dell'insurrezione, quindi si trasferiranno a Tripoli, dove incontreranno il regime libico.
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