lunedì 24 giugno 2013

Il presidente del Consiglio ha convocato i leader di Cgil, Cisl e Uil per illustrare le proposte sull'occupazione. Ai sindacati il premier ha assicurato l'impegno del suo esecutivo per occupazione giovanile, incentivi per favorire le assunzioni a tempo indeterminato e tema esodati. Ieri in un intervista tv: fiducioso sull'Iva. Ma basta con i diktat.
INTERVISTA Il ministro Delrio: Imu e Iva, ce la faremo. Poi choc fiscale (Marco Iasevoli)

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Nel corso dell'incontro di questa mattina con i leader di Cgil, Cisl e Uil, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, si è soffermato sulle previsioni di bilancio per il 2013 - 2014, ha confermato l'intenzione del governo di adottare un provvedimento a favore dell'occupazionegiovanile, incentivando le assunzioni a tempo indeterminato, e ha ribadito l'impegno di giungere rapidamente alla definizione del tema esodati. È quanto riferisce una nota congiunta dei sindacati che sottolinea come, dal canto loro, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, siano state illustrate al premier  le ragioni della grande manifestazione di sabato scorso a Roma.Letta fiducioso sull'Iva "Ma basta con i diktat""Non è che io o il governo si voglia aumentare l'Iva: incremento che è già nel bilancio dello Stato ed è figlio di decisioni iniziate nella prima metà del 2011 quando di fronte a un momento crisi profonda il governo Berlusconi" decise l'aumento "per cercare salvare situazione", afferma Enrico Letta parlando a 'In Mezz'orà. Insomma, "l'aumento è stato già deciso e noi dobbiamo trovare le risorse per evitarlo. O spostarlo. Leggo sui giornali: molti editoriali o leader politici che dicono che bisogna evitare l'aumento dell'Iva e sono d'accordo ma l'aumento c'é. Bisogna trovare altre risorse. Sono fiducioso che troveremo una soluzione ma dico, attenzione, i diktat non servono a nessuno".''Di fibrillazioni ce ne saranno tante'' - prosegue il premier, sottolineando come la maggioranza sia ''originale e la situazione particolare'' e come non possa esserci una ''maggioranza che non discute. Bisogna farci - dice - abitudine. Non è che io voglia aumentare l'Iva, o che lo voglia il mio governo. La decisione venne presa nel 2011 dal governo Berlusconi per salvare una situazione. Quanto all'Imu, "E' stato fissato per legge che entro il 31 agosto ci sarà la riforma dell'imposta e ci impegniamo a mantenere l'impegno

"Sinceramente - sottolinea - non credo che sia una settimana decisiva più di altre, in questa c'é il Consiglio Europeo ma ce ne sono state altre precedenti importanti". Lo afferma il premier Enrico Letta, nel corso della trasmissione 'In mezz'orà.

"Sono felice - dice ancora Letta - che il lavoro sia il tema sia al centro del dibattito perché in Ue è crollato e in Italia ancora di più. Noi siamo abituati al tema del tasso disoccupazione alto ma non come gli ultimi 5 anni perché per la crisi abbiamo messo tutti i soldi per salvare il lavoro di chi era al lavoro tanti, una cifra pari a 38 mld euro. E poi nello stesso tempo la riforma delle pensioni che ha fatto allungare l'età pensionabile consentendo la non assunzione dei giovani. Due cose che hanno messo i giovani ai margini, oggi il lavoro dei giovani va rimesso al centro. Combatteremo - prosegue - anche per un piano europeo per i giovani". Un capitolo rispetto al quale è in corso "un negoziato tanto duro" ma spero che i capi di governo venerdì sera al termine della riunione del Consiglio europeo possano uscire e andare in tv a dire che abbiamo fatto "una cosa concreta e immediatamente realizzabile per i giovani".

"L'Italia crede nell'unione bancaria - prosegue il premier - e per noi è fondamentale, non sono definitivamente fiducioso perché ci sono delle resistenze ma non accetteremo compromessi al ribasso".

Poi Letta avverte: "Il coraggio alle volte, come in questa occasione, è avere la prudenza necessaria. Chi dice che la tempesta è finita sbaglia. Io sono il timoniere in questo momento e ho la responsabilità di fare le cose nel tempo giusto e con prudenza perché la situazione rimane complicata". Il premier poi allontana l'ipotesi, riportata su alcuni organi di stampa, di un default dell'Italia entro 6 mesi: "No, non è così se facciamo le cose giuste e se con prudenza si timona la nave e facciamo le cose".

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