venerdì 8 gennaio 2010
COMMENTA E CONDIVIDI
«Il body scanner invade la privacy? Non credo sia meno invasivo ( e fastidioso) il controllo oggi ef­fettuato, manualmente, dagli o­peratori della sicurezza degli ae­roporti » . Andrea Ascani Orsini è direttore tecnico della Gilardo­ni Raggi X di Mandello del Lario ( Lecco), tra le principali azien­de italiane produttrici di sistemi per la sicurezza e conosce mol­to bene la strumentazione che il ministro Maroni vuole quanto prima installare nei principali scali italiani. Fornitrice di Mal­pensa, Linate e Fiumicino, dove il marchio lecchese campeggia su tutti gli impianti di controllo bagagli, la Gilardoni è distribu­tore per l’Italia di due tecnolo­gie americane, Gen 2 e Provi­sion, tra le principali candidate ad essere scelte dall’Enac, l’En­te nazionale per l’aviazione ci­vile, per garantire la sicurezza negli scali. «Si tratta di due sistemi ad onde millimetriche per il controllo dei passeggeri – spiega Ascani Or­sini – che, in pochissimo tem­po, scansionano la persona evi­denziando gli eventuali oggetti che porta addosso. Il viso e il corpo non sono assolutamen­te riconoscibili, anzi sono vo­lutamente offuscati. Ben visi­bili, ripeto, sono soltanto ed e­sclusivamente gli eventuali oggetti che il passeggero do­vesse portare sotto i vestiti » . Il controllo dura meno di cin­que secondi. Il passeggero en­tra nel macchinario, alza le brac­cia e divarica le gambe e viene scansionato. Al termine l’im­magine non viene memorizzata ed è immediatamente distrutta. Anche sul versante della salute di chi viene sottoposto a questa procedura, Ascani Orsini è ras­sicurante. « Le onde millimetri­che – spiega – sono riflesse dal­la pelle e non entrano nel corpo umano. Da questo punto di vi­sta, quindi, non ci sono proble­mi, nemmeno per le donne in­cinte o i portatori di pacemaker. Inoltre, queste apparecchiature sono state certificate dalla Tsa, l’agenzia americana per la sicu­rezza dei voli, con la quale sia­mo costantemente in contatto». In questi giorni sono frequenti anche i contatti tra Mandello del Lario e Roma. Sia l’Enac che il Ministero della Salute hanno interpellato la Gilardoni Raggi X per ricevere indicazioni sulla tecnologia migliore da utilizza­re. « A nostro giudizio – sotto­linea Ascani Orsini – il sistema più adatto è quello di Provi­sion, in grado di analizzare cir­ca 400 passeggeri all’ora, circa il doppio della media dei body scanner attualmente in eser­cizio. Al momento, però, di or­dini non ne sono ancora arriva­ti, vedremo nei prossimi giorni». Sta di fatto che, dopo la recru­descenza dell’allarme terrori­smo, i prezzi di questi sistemi di sicurezza sono schizzati alle stelle. I due principali produt­tori mondiali, su cui dovrebbe cadere la scelta dell’Enac - i co­lossi statunitensi General E­lectrics e L3 Communication ( che realizza, tra l’altro, il si­stema Provision) - hanno ag­giornato i listini, passando dai 120mila dollari a macchinario a circa 200mila. Il fondo a di­sposizione dell’Enac è di circa due milioni di euro e quindi, valutando circa 150mila euro a scanner, è verosimile che l’I­talia se ne aggiudichi almeno u­na decina. Dalla Gilardoni Raggi X, tra le principali aziende del settore in Italia, rassicurano i passeggeri Intanto il prezzo raddoppia
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: