lunedì 23 giugno 2014
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"​Le vittime della strada sono troppe e i loro familiari giustamente da anni chiedono alla politica di intervenire con norme più severe". È la posizione del sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri, secondo il quale "è necessario e non più procrastinabile modificare la normativa attualmente vigente in materia di omicidio stradale". Secondo Ferri, le direttrici da seguire sono tre: introdurre i reati di omicidio colposo stradale e di lesioni colpose stradali, prevedere disposizioni sul cosiddetto ergastolo della patente, aumentare le pene. In commissione Giustizia al Senato, intanto, è partita la discussione su un testo di cui è relatore Giuseppe Luigi Cucca del Pd. "Attualmente - spiega Ferri - il codice non prevede fattispecie di reato autonomo in questa materia, ma solo delle aggravanti dell'omicidio colposo. Ma proprio il ripetersi di casi di estrema gravità, come quello di Ravenna, impone una riflessione". Un'ipotesi di impianto sanzionatorio per l'omicidio stradale prevede il carcere da 3 a 8 anni, termine che sale da 4 a 10 anni in caso di guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di droghe, con un ulteriore inasprimento se si provoca la morte di più persone. Nei casi di omicidio stradale, inoltre, secondo Ferri dovrebbe scattare l'ergastolo della patente, ossia la revoca della patente di guida e l'impossibilità di ottenerne il rilascio se si è stati condannati. "Ritengo che questa misura - osserva il magistrato - possa avere l'effetto deterrente più efficace. È fondamentale, inoltre, porre in essere un programma di prevenzione, informazione e sensibilizzazione presso le scuole che coinvolga docenti, forze dell'ordine e le varie associazioni delle vittime della strada".
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