mercoledì 30 dicembre 2009
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Nel dibattito sulle riforme in programma mercoledì pomeriggio al Senato, la Lega Nord presenterà una proposta per consentire anche in Italia un referendum come quello celebrato in Svizzera nei giorni scorsi. Lo ha preannunciato il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, intervenuto con una nota in soccorso del collega Roberto Castelli la cui proposta di inserire una croce nel tricolore èstata bocciata da alleati e avversari. "Mi spiace per Castelli e per la sua proposta, ma devo ricordare - spiega Calderoli - che nella nostra bandiera, quella lombarda, la croce c'è già ed è quella rossa in campo bianco, la croce di san Giorgio, emblema della bandiera con cui Milano e gli altri comuni lombardi sconfissero il Barbarossa nella storica battaglia di Legnano del 1176".Il ministro invita a fare altre riflessioni sul referendum svizzero e sul suo risultato. "La prima - spiega - è inerente al segnale che ci giunge da un risultato così schiacciante, un sì ai campanili e un no ai minareti, ovvero da un lato il rispetto per la libertà di religione e dall'altro la necessità di mettere un freno agli aspetti politici e propagandistici legati all'Islam come, per esempio, la costituzione di un partito islamico in Italia, come già avvenuto in Spagna. La seconda considerazione riguarda invece l'opportunità di inserire anche nella nostra Costituzione un referendum, sul modello di quello svizzero, che oggi non è previsto nella nostra Carta e che rappresenta un vero e proprio strumento di democrazia. Pertanto, già nel prossimo dibattito sulle riforme che si terrà mercoledì al Senato, la Lega presenterà questa proposta".La "brillante vittoria" conseguita in Svizzera dal referendum anti-minareti "confermache il popolo svizzero, che ha la fortuna di vivere da secoli in una repubblica federale, vede lontano ed ha deciso di adottare una politica di precauzione nei confronti di un progressivo processo, ormai in fase avanzata, di islamizzazione dell'Europa". È sulla stessa linea di Calderoli anche l'eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio. "La reazione scomposta di parte del panorama politico italiano - osserva Borghezio - dimostra la difficoltà ad avvalersi di uno strumento democratico quale il referendum,che nei paesi federalisti consente al paese reale di far prevalerela propria decisione nei confronti dei super-poteri occulti e delle elites".
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