lunedì 12 giugno 2023
La morte di Berlusconi irrompe nel dibattito pubblico e monopolizza l'attenzione delle istituzioni. Messaggio di Putin: «Un caro amico»
Da Mattarella a Draghi, da Prodi a Meloni: la politica ricorda il Cav.

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L'eroe della rivoluzione liberale, lo statista, il leader di partito e il fondatore del centrodestra. Ma anche l'avversario di sempre, il politico controverso o l'imprenditore cinico e privo di scrupoli. Il punto di vista è personale ma il ricordo è inevitabile, per tutti, e la morte di Silvio Berlusconi irrompe prepotente nel nel dibattito pubblico. La politica si ferma: Camere sconvocate, bandiere a mezz'asta nei palazzi del potere, impegni istituzionali annullati. Non poteva essere altrimenti per quello il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha definito un «protagonista di lunghe stagioni della politica italiana» e la premier, Giorgia Meloni, «un combattente coraggioso». Del resto, come ha commentato Matteo Renzi, c'è chi «lo ha amato e chi lo ha odiato», ma in ogni caso il Cavaliere «ha fatto la storia» e anche la giovane leader dem, Elly Schlein, ha riconosciuto che con la sua morte «si chiude un'epoca».

«Apprendo con profonda tristezza la notizia della morte di Silvio Berlusconi, fondatore e leader di Forza Italia - si legge nel comunicato diffuso dal Quirinale -. Berlusconi è stato un grande leader politico che ha segnato la storia della nostra Repubblica, incidendo su paradigmi, usi e linguaggi». «Era un uomo che non aveva mai avuto paura a difendere le sue convinzioni - ha ricordato invece la presidente del Consiglio e sono state esattamente quel coraggio e quella determinazione a farne uno degli uomini più influenti della storia d'Italia, a consentirgli di imprimere delle vere e proprie svolte nel mondo della politica, della comunicazione e dell'impresa. Con lui noi abbiamo combattuto, vinto, perso molte battaglie. E anche per lui porteremo a casa gli obiettivi che ci eravamo dati».

Per il presidente del Senato Ignazio La Russa - che ha offerto Palazzo Madama per la camera ardente - «c'è un'Italia prima e dopo di lui», mentre Lorenzo Fontana, presidente della Camera, non ha potuto nascondere il suo «profondo dolore per la scomparsa» dell'ex premier. Commosso il pensiero di Matteo Slavini, che lo era andato a trovare dopo le ultime elezioni amministrative per confrontarsi sulla vittoria della coalizione e discutere del futuro: «Oggi ci saluta un grande italiano. Uno dei più grandi di sempre, in tutti i campi, da tutti i punti di vista, senza eguali. Ma soprattutto oggi perdo un grande amico. Sono distrutto e piango raramente, oggi è uno di quei giorni. Conservo come un dono prezioso il valore della tua amicizia, i tuoi consigli, la tua generosità, il tuo rispetto, il tuo genio, i tuoi rari e affettuosi rimproveri».

Di «assoluto protagonista della vita pubblica italiana degli ultimi cinquanta anni» ha parlato l'ex premier Mario Draghi, ricordando «l'imprenditore che ha rivoluzionato il mondo della comunicazione e dello sport, con spirito d’iniziativa e innovazione straordinari» e il «leader che ha trasformato la politica ed è stato amato da milioni di italiani per la sua umanità e il suo carisma».

Anche Giuseppe Conte ha riconosciuto «il suo coraggio e la sua passione», e lo stesso ha fatto l'unico avversario politico che è stato in grado di batterlo, Romano Prodi: «Partecipo al profondo cordoglio per la sua scomparsa. Lo ricordo come un leader politico che ha esercitato una grande influenza nella vita del nostro paese, incidendo non solo sulle Istituzioni - ha detto -, ma anche nella vita di tutti i cittadini. Nel nostro lungo confronto politico abbiamo rappresentato mondi diversi e contrapposti, ma la nostra rivalità non è mai trascesa in sentimenti di inimicizia sul piano personale. Ho apprezzato il suo sostegno alla causa europeista, soprattutto perché confermato e ribadito in un periodo in cui il nostro comune destino europeo era messo sotto accusa. Porgo alla sua famiglia e a tutti i suoi cari le mie più profonde condoglianze».

«Se ne va un'epoca della storia italiana e delle nostre vite - ha constatato Pier Ferdinando Casini -. Nella mia mente si affollano un'infinità di ricordi: alcuni belli ed anche divertenti che hanno segnato la nostra amicizia, altri più amari, com'è inevitabile nelle cose di questo mondo. Silvio è stato un grande della vita italiana e penso che, a questo punto, dovrebbero riconoscerlo anche i suoi avversari». «Esprimo le condoglianze mie e di Azione alla famiglia e alla comunità di Forza Italia, per la morte di Silvio Berlusconi - è stato invece il commento di Carlo Calenda -. Ha lottato fino alla fine contro la malattia con un coraggio incredibile. Riposi in pace».

Dall'estero va registrato il messaggio del leader della Federazione russa Vladimir Putin. Un telegramma per ricordare «una persona cara e un vero amico». «Ne ammiravo sinceramente la saggezza e la capacità di prendere decisioni lungimiranti», si legge ancora nel testo, «e l'inestimabile contributo allo sviluppo della partnership russo-italiana reciprocamente vantaggiosa». Poco dopo il capo del Cremlino ha ribadito il proprio rispetto anche in un intervista televisiva, ricordando l'impegno dell'ex premier «per l'instaurazione di relazioni di partenariato e amicizia tra la Russia e i Paesi dell'Europa e per le relazioni con l'alleanza euroatlantica», lavorando alla creazione dei «relativi meccanismi di collaborazione». Interventi ai quali ha replicato su Twitter Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell'Interno ucraino, postando una foto dei due leader e chiedendosi provocatoriamente se «Putin oserà dare in persona il suo ultimo saluto al funerale».

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