giovedì 12 ottobre 2017
In un supermercato Lidl gigantografia "truccata". «È stata solo una svista»
La chiesa e il campanile senza croce nella gigantografia esposta al supermercato Lidl di Camporosso in Liguria

La chiesa e il campanile senza croce nella gigantografia esposta al supermercato Lidl di Camporosso in Liguria

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Il pensiero al servizio del mercato 'politicamente corretto' ora cancella le croci dalla sommità delle chiese. È il caso che tocca un colosso della grande distribuzione, la Lidl. Una gigantografia grande come una parete con una bella immagine di Dolceacqua, storico borgo ligure del Ponente, è esposta dietro alle casse del supermercato di Camporosso, in provincia di Imperia. Le case, la chiesa parrocchiale, il campanile, tutto in ordine, tranne che per un particolare: mancano le croci, sulla facciata e sul campanile della parrocchiale.

La polemica è scoppiata perché il sindaco di Dolceacqua ha scritto alla Lidl, chiedendo che la immagine del paese fosse riportata alla sua originalità. L’azienda ha promesso, poi non ha fatto niente, e allora il sindaco ha minacciato il ricorso alle vie legali. Quando la storia è uscita sui media la Lidl si è affrettata a giustificarsi: si è trattato, semplicemente, di una svista. L’immagine, volta a sottolineare la bellezza dei luoghi della regione, era stata acquistata da un database fotografico, e non ci si era accorti della mancanza delle croci. Nulla a che fare, dunque, con una politica di marketing a supporto di supermercati frequentati da una clientela multietnica e diversamente (o per nulla) religiosa.

Leggi ciò che afferma l’azienda e la perplessità rimane. Perché, intanto, nelle immagini di un generico database fotografico dovrebbero essere state cancellate le croci delle chiese? E poi la Lidl non è nuova a simili incidenti. Recentemente nei suoi supermercati di diversi Paesi europei i prodotti alimentari di un’azienda greca erano comparsi con una foto dell’isola di Santorini stampata sulla confezione: ma anche lì, sulle chiesette candide non c’erano più le croci. Scoppiata la polemica, l’azienda aveva dichiarato a un sito d’informazione belga di evitare «i simboli religiosi perché non vogliamo escludere alcuna credenza».Verrebbe da dire: eccola la pistola fumante, la prova del photoshop mirato… Ci sono, eccome, strategie d’immagine algidamente politically correct alla Lidl, colta per due volte di seguito nell’atto di sopprimere quei simboli. Cancellati con la scusa di non essersene accorti o, ancora più paradossalmente, esclusi in omaggio al programma di non escludere niente e nessuno.

Possibile che gli strateghi del marketing della grande catena commerciale non si siano posti il problema dell’effetto che fa vedere la foto di un borgo italiano 'censurata'? Che non si siano chiesti se ai clienti di fede cristiana non urta quel 'nulla' inventato sulla vetta di un campanile? E se agli altri, magari diversamente credenti, non urta a loro volta vedersi usati per giustificare un falso? Quasi che fossero tutti parenti del califfo nero di Raqqa, il jihadista che in nome di un islam feroce cancella le croci, perseguita e marchia i cristiani e gli yazidi e brucia i musulmani che non sono come lui... Forse alla Lidl hanno fatto i loro conti, e hanno pensato che non ci si sarebbe fatto tanto caso. In realtà, un sindaco questa volta è insorto semplicemente perché vedeva alterata l’immagine del suo paese. Ma quelle croci non sono una decorazione, le croci che svettano sui nostri mille e mille campanili, sono un simbolo, un segno che rimanda alla Croce di Cristo. Al suo essere morto e risorto, per la salvezza degli uomini. In quelle piccole croci alte sui tetti di città e paesi, esposte al sole e alle intemperie, c’è un distillato di ciò in cui crediamo; c’è, in quelle croci, tramandata, ereditata, la ragione stessa della nostra speranza e il senso più alto di ogni donata sofferenza.

Disinvoltamente una grande azienda rimuove delle piccole croci in una foto. E se la cosa passa liscia, se nessuno si scuote e dice 'no, così non si fa', si continua a cancellare. Quelle antiche croci che vegliano sui nostri paesi, stonano fra gli scaffali del mercato globale e senz’anima. Come in un lifting che adegui a una neutra, 'corretta' modernità. Senza croci, del resto, quel paesaggio ligure è sempre incantevole. Perfettamente mutilato. Ancora più funzionale al vendere di più – il vero intoccabile credo, che ci vuole dominare.

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