venerdì 28 luglio 2023
Preoccupati gli assistenti sociali: temiamo un assalto di chi è rimasto senza denaro. Conte attacca: ma il governo fa pagare alle grandi società la tassa sugli extraprofitti in ritardo senza sanzioni
Addio al reddito di cittadinanza per 169mila famiglie

Addio al reddito di cittadinanza per 169mila famiglie - IMAGOECONOMICA

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Brusco risveglio per 169 mila famiglie italiane: hanno ricevuto un sms dall’Inps per essere informate che a partire da agosto scatta lo stop al reddito o pensione di cittadinanza. È la conseguenza (inevitabile, peraltro) dello stretta sul sussidio decisa dal governo Meloni nei mesi scorsi, che prevede la sospensione del sussidio dopo i primi 7 mesi del 2023 per i nuclei nei quali non ci sono componenti disabili, minori o “over 65”: cioè le categorie per le quali quella del 27 luglio è l’ultima rata ricevuta, stando alla nuova normativa che dichiara queste persone “occupabili”, escludendole dal nuovo assegno che scatterà dal prossimo 1° gennaio 2024.

Il messaggio annuncia la sospensione “in attesa eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali“, dice laconicamente il testo.

E subito sono scattate, in particolare nella zona di Napoli (la Campania era al primo posto per il maggior numero di Redditi pagati) le proteste degli ormai ex percettori. Centinaia di persone, a quanto pare, dopo aver ricevuto l’sms hanno chiamato le sedi Inps di Napoli e provincia per avere chiarimenti in merito ai nuovi requisiti, malgrado fossero noti da mesi.

Nella mattinata, alla sede Inps di via De Gasperi, a Napoli, due persone hanno avuto un alterco con i vigilantes all’ingresso. Sul posto è intervenuta una pattuglia della polizia. Anche a Calvizzano, un comune dell’area a nord di Napoli, sono state numerose le persone che si sono recate negli uffici per chiedere ai funzionari cosa fare.

Numerose le persone che si sono recate anche presso le sedi delle municipalità, a partire da quella di Scampia. Nella sola Campania sarebbero quasi 37 mila, circa il 22% del totale, gli sms arrivati a famiglie beneficiarie del reddito di cittadinanza.

La perdita economica non è totale per tutti. Circa la metà di loro, dopo la “pausa” di agosto, da settembre dovrebbero ricevere i 350 euro previsti dalla riforma come contributo per la formazione al lavoro da trovare.

Comunque troppo poco per Giuseppe Conte, il presidente del M5s che si era battuto per introdurre il “vecchio” Reddito nel 2018: «Un sms per dire a 169mila famiglie “arrangiatevi”. Poco importa allo Stato se queste persone attraversano un momento di difficoltà - scrive su Fb l’ex premier -. Poche ore fa, però, il governo ha mandato un altro messaggio alle multinazionali e alle grandi società energetiche: potete pagare la tassa sugli extraprofitti con un comodo ritardo di 5 mesi, senza sanzioni».

L’attesa novità desta anche la preoccupazione degli assistenti sociali, come dice il loro presidente, Gianmario Gazzi: «La sospensione via sms sta scatenando una guerra sui servizi sociali». Gazzi chiede di «intervenire immediatamente prima che le minacce di assalto ai servizi sociali diventino realtà, prima che qualcuna o qualcun assistente sociale venga aggredito. Riceviamo messaggi preoccupanti dai territori - prosegue - perché i nostri uffici, in molte aree non rinforzati, né preparati, si trovano a gestire migliaia di situazioni di persone, tra i 18 e i 59 anni, a noi sconosciute perché, fin qui, prese in carico da Anpal o Centri per l’impiego. Davanti a questi uffici si stanno ammassando persone che hanno ricevuto sul loro cellulare il messaggio nel quale leggono che per ottenere il nuovo supporto devono essere prese in carico dai servizi sociali prima della scadenza del Rdc. Sono migliaia di domande, spesso davanti a 4-5 assistenti sociali! Chiediamo l’immediato spostamento dei termini. Non si fanno riforme sulla pelle delle persone».


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