martedì 26 gennaio 2021
Gli affari sporchi dei casalesi e la solidarietà di un territorio che non ci sta
L’associazione La forza del silenzio fornirà alla Presidenza del Consiglio dei ministri i doni istituzionali per i Capi di Stato. L’associazione è proprio di Casal di Principe, segue e aiuta ottanta famiglie con ragazzi autistici. E lo fa in due beni confiscati al clan dei casalesi

L’associazione La forza del silenzio fornirà alla Presidenza del Consiglio dei ministri i doni istituzionali per i Capi di Stato. L’associazione è proprio di Casal di Principe, segue e aiuta ottanta famiglie con ragazzi autistici. E lo fa in due beni confiscati al clan dei casalesi - https://www.facebook.com/laforzadelsilenzio/

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Casalesi sono gli abitanti di Casal di Principe, così come i Milanesi sono gli abitanti di Milano, e i Romani di Roma. Eppure per tanti anni sono diventati il nome di un clan camorristico, tra i più potenti non solo nel Casertano. Mafia imprenditrice, con stretti legami col mondo politico ed economico. Storia di oggi, purtroppo, malgrado l’arresto di tutti i principali boss del clan. La conferma è nelle due recentissime operazioni delle procure di Firenze e Napoli.

Nel mirino gli affari del clan, in particolare la famiglia di Michele Zagaria, l’ultimo grande capo arrestato il 7 dicembre 2011 dopo 15 anni di latitanza. Ovviamente nel suo paese, Casapesenna, Comune confinante con Casal di Principe. Una camorra colpita, decimata, ma ancora forte e ben presente sul territorio, capace di inquinare il sistema economico e politico. Grazie a tantissimi soldi, sicuramente, ma anche a rapporti privilegiati. Capace di modificare strategie e investimenti, dalle grandi opere alla grande distribuzione alimentare, dove non solo i riflettori sono meno accesi, ma dove la pandemia assicura ricchi affari. Il clan punta sulle primarie necessità dei cittadini, le sfrutta, ci fa affari. Non è una novità. Le mafie sono da sempre parassitarie. Sfruttano, lasciando al territorio poche briciole. Ben altra storia di quella che arriva dai veri casalesi.

È di pochi giorni fa la notizia che l’associazione 'La forza del silenzio' fornirà alla Presidenza del Consiglio dei ministri i doni istituzionali per i Capi di Stato. L’associazione è proprio di Casal di Principe, segue e aiuta ottanta famiglie con ragazzi autistici. E lo fa in due beni confiscati al clan dei 'casalesi', uno dei quali proprio a uno dei 'grandi' boss, Francesco Schiavone 'Sandokan'. Qui, dove si decideva della vita e della morte di tante persone, dove si organizzavano sporchi affari, oggi si realizza nuova e vera vita per gli 'scarti' della società, gli inutili e scomodi disabili mentali, e lo si fa attraverso forme di economia sociale che coinvolgono 'diversi' e 'normali'. Quelli di cui la camorra non si è mai occupata.

L’associazione da anni ha il laboratorio che realizza prodotti da forno per celiaci 'Farinò', riconosciuto dal Ministero della Salute e in vendita anche nelle farmacie. Un secondo laboratorio è specializzato il serigrafie, con tecnologie a basso impatto ambientale. In questa lunga e difficile emergenza sanitaria si è specializzato anche nella produzione di mascherine in collaborazione con le seterie di San Leucio, una delle splendide e storiche eccellenze del Casertano.

Un’alleanza tra il bello e il buono di questa terra. Proprio da questo nasce l’accordo con Palazzo Chigi per la produzione di foulard esclusivi, penne personalizzate e mascherine anti-Covid siglate. Ci lavoreranno proprio i ragazzi autistici, come i due gemelli Maurizio e Gennaro, figli di Enzo Abate, poliziotto e fondatore dell’associazione. Che caparbiamente ha trasformato la diversità in opportunità. Davvero un’altra vita, una vita che pur tra ostacoli e drammi, prova a essere normale. O, almeno, non anormale. Questa è la più bella e concreta risposta a chi per decenni ha usurpato il nome dei 'casalesi'. Loro, i camorristi, ci sono ancora, con uomini, tanti soldi e solide alleanze. Una presenza dal 'basso profilo' ma sempre pronta a violenze e sopraffazioni. A loro, e agli alleati politici e imprenditoriali, ci pensano, e lo fanno molto bene, magistrati e forze dell’ordine. Fanno 'pulizia', creano vuoti che vanno però riempiti con politica e buona economia. I ragazzi autistici, gli scomodi scarti, indicano la strada. Con impegno, fantasia, concretezza. Va imboccata e percorsa senza tentennamenti.

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