mercoledì 26 febbraio 2014
​Il premier ha iniziato il suo tour alla media Coletti di Treviso.  VIDEO «Il Comune di Firenze mi manca già» | Caso Electrolux. Parla il sindaco di Susegana
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Bagno di folla per il presidente del Consiglio Matteo Renzi che stamattina è arrivato puntuale al suo primo appuntamento da premier con la gente comune. E ha scelto di cominciare questo "giro di ricognizione" dal Veneto, la stessa regione dalla quale nel 2012 aveva lanciato il suo tour da rottamatore. Prima tappa la scuola Coletti di Treviso, a Santa Bona, quartiere popolare, dove si è riunita una piccola folla di cittadini e cronisti. Gli alunni sono arrivati alla Coletti anche da altri istituti. Renzi ha salutato una ragazza disabile di Prato, Cristina di 29 anni, che gli ha chiesto di fare di più per il mondo del lavoro e espresso il desiderio che suo fratello, oggi in Australia, possa tornare in Italia e trovare un impiego. Davanti all'istituto una decina di aderenti a Forza Nuova hanno steso un enorme striscione che dice: "Dopo Monti e Letta ecco Renzi la terza marionetta". Ci sono anche bandiere della Cgil e della Cisl. La Coletti è una scuola multiculturale (in alcune classi la metà dei bambini è di origine straniera), e ha circa trecento alunni. Renzi è stato accompagnato nella sua visita dai ministri dell'Istruzione Stefania Giannini e del Lavoro Giuliano Poletti e ha incontrato (a porte chiuse per i giornalisti) alunni e insegnanti. Il premier ha assicurato che la scuola sarà una delle priorità del suo governo. "Che bello incontrare gli studenti! Sentivo la mancanza. Investire sulla scuola è il modo per uscire dalla crisi #lavoltabuona" è il tweet che ha mandato poco dopo l'incontro. Entusiasti i ragazzi che hanno cantato l'inno di Mameli con il premier: "Renzi è stato fortissimo, ci è piaciuto proprio, ci ha chiesto cosa va e cosa non va nella nostra scuola e ci ha dato delle risposte". Tra le richieste le lavagne multimediali. La dirigente dell'Ufficio scolastico del Veneto, Gianna Miola, ha riferito di un Matteo Renzi decisamente entusiasta dell'incontro con i ragazzi, empatico con loro. Il premier si è interessato a tutte le attività sportive svolte dai ragazzi e con molti di loro ha scambiato battute. Miola ha spiegato che uno dei problemi principali riguarda lo stato degli edifici scolastici. Ottanta i progetti messi in cantiere, ma ne servirebbero molti di più. Piena collaborazione con le scuole paritarie che nel Veneto hanno una grande rilevanza soprattutto a livello di scuola materna. Renzi ha lasciato la scuola poco prima delle dieci. Subito dopo ha incontrato, al museo Santa Caterina di Treviso, una settantina di sindaci della zona insieme al governatore Luca Zaia. Il premier, secondo quanto racconta la presidente della commissione Lavori pubblici di Treviso Antonella Tocchetti, ha dato ragione alla rabbia dei sindaci che hanno soldi bloccati per interventi infrastrutturali a causa dei limiti del patto di stabilità. Renzi durante l'incontro prende appunti e ad ogni sindaco chiede il numero di abitanti e quanti soldi sono bloccati. Tanti applausi tra la folla ma anche le contestazioni, dapprima dei leghisti e poi del movimento dei forconi con un lancio di arance. Il terzo appuntamento con un centinaio di imprenditori a Palazzo Rinaldi, sede del Comune di Treviso. Tra i presenti Mario Moretti Polegato, patron di Geox, Luciano Benetton, Giuseppe Delonghi, Paolo Fassa di Fassa Bortolo, Carlo Archiutti di Veneta Cucine, Nicola Tognana e Bruno Vianello della Texa. Renzi ha assicurato che il 17 marzo l'Italia andrà alla bilaterale con Angela Merkel con le idee chiare sul piano del lavoro e col jobs act pronto. Renzi ha ipotizzato una riduzione modulabile del cuneo fiscale. Il premier ha annunciato un censimento che permetta di capire quanto è possibile sforare dal patto di stabilità, che il governo modificherà rispettando i vincoli, ed ha ribadito la necessità di investire sulla scuola. Agli imprenditori Renzi ha ribadito che taglierà 10 miliardi di euro di tasse e assicurato che provvederà a ridurre l'Irap del 30 per cento: "Abbiamo fatto una discussione - ha spiegato Renzi - che parte da quanto detto in parlamento e che stiamo tuttora facendo. Se tu riduci l'Irap le aziende hanno immediatamente un elemento di concretezza economica. L'Irap vale oltre 30 miliardi: se metti 10 miliardi, riduci di un terzo l'imposta: è un'ipotesi. Viceversa - ha aggiunto - se metti 10 miliardi sullo sgravio Irpef, è evidente che i lavoratori dipendenti si trovano in tasca qualche decina di euro al mese in più, ovviamente a seconda di qual è il monte massimo che puoi utilizzare. Non lo dai al dirigente della pubblica amministrazione, lo dai al dipendente, all'operaio". Nel pomeriggio da Confindustria arriva una prima apertura: "Il sistema delle imprese - dice il presidente Giorgio Squinzi nel corso dell'audizione al Senato davanti alle commissioni Esteri e Politiche Ue di Camera e Senato - è pronto a rinunciare a tutti i trasferimenti, purché il ricavato vada ad incidere sul costo del lavoro e, in modo particolare, sul cuneo fiscale". Secondo Squinzi, la sforbiciata di 10 miliardi rappresenta la "misura minima, ci aspettavamo un intervento di 20 miliardi". Il numero uno di viale dell'Astronomia auspica al contempo che il governo Renzi intervenga sulla riforma Fornero. La visita a Treviso si conclude alla H-Farm Roncade. Il presidente del Consiglio era già stato in visita a questo innovativo incubatore di start up - una sorta di fattoria della conoscenza - l'anno scorso durante la campagna elettorale per le primarie del Pd. Scivolone del premier invece sul caso Electrolux. I lavoratori, che pure erano stati convocati, non sono stati ricevuti da Renzi. Un errore secondo il governatore Zaia (dure critiche sono arrivate anche da Sel). Il premier ha spiegato che l'incontro con i lavoratori dell'Electrolux sarà fatto a Roma con tutti gli stabilimenti. "La questione è sul tavolo del Governo ed è nell'elenco delle priorità" ha assicurato.

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