giovedì 12 maggio 2016
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L’Italia è sempre più 'green'. Grazie alla crescita delle fonti rinnovabili degli ultimi dieci anni, oggi il Belpaese è il primo al mondo per incidenza del solare rispetto ai consumi elettrici (8,1%, pari al fabbisogno di 9,1 milioni di famiglie). In 10 anni, inoltre, si è passati dal 15 al 35,5% dei consumi elettrici da energie pulite con un calo del 2,7% nel 2015 rispetto al 2014. Gli impianti per l’energia rinnovabile, fra fotovoltaico, eolico, idroelettrico , geotermia, bioenergie e teleriscaldamento, sono in Italia oltre 850.000, almeno uno in ogni Comune. Mentre in 2.660 Comuni l’energia elettrica 'pulita' prodotta supera quella consumata e ben 39 sono 100% rinnovabili. In questi Comuni le fonti rinnovabili installate riescono a superare i fabbisogni sia elettrici che termici: dal riscaldamento delle case, all’acqua calda per usi sanitari ed all’impiego dell’elettricità. Questi Comuni, perlopiù in Nord Italia (ben 22 sono in provincia di Bolzano e 7 in quella di Trento ma si arriva anche in Toscana) rappresentano oggi il miglior esempio di innovazione energetica e ambientale. Sono i dati presentati nel rapporto 'Comuni rinnovabili 2016', realizzato da Legambiente sullo stato di salute dell’energia pulita in Italia. E anche se nel 2015 si è verificato i primo calo nella produzione dopo 10 anni e una diminuzione del trend delle installazioni, secondo l’associazione ambientalista proseguono le esperienze virtuose. «L’Italia ha tutte le potenzialità per far ripartire gli investimenti nelle fonti rinnovabili grazie alle risorse presenti nel territorio, da Nord a Sud – ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini – e oggi è davvero possibile grazie alla riduzione del costo degli impianti e alle innovazioni nella gestione delle reti e dei sistemi di accumulo». In tutti i Comuni italiani, da nord a sud, dalle grandi aree metropolitane ai piccoli paesini dell’interno è installato almeno un impianto solare fotovoltaico. Mentre sono complessivamente 1.420 i Comuni dove grazie a questa tecnologia la produzione di energia elettrica supera il fabbisogno delle famiglie residenti. Anche l’eolico piace molto agli italiani. Sono 850 i comuni che hanno almeno un impianto e la potenza installata è in crescita con una produzione pari al fabbisogno elettrico di oltre 5,5 milioni di famiglie. Mentre sono 323 i Comuni che si possono considerare autonomi dal punto di vista elettrico – si produce più energia di quanta ne viene consumata – grazie alla forza del vento. Complessivamente, invece, prendendo in considerazione tutti i comuni italiani, sono 613 quelli che grazie alle rinnovabili producono dal 99 al 70% di energia elettrica rispetto ai fabbisogni domestici. Va invece al Comune di Val di Vizze, che si estende lungo una vallata di 30 chilometri circa nella provincia di Bolzano, il premio 'Comuni Rinnovabili 2016' grazie alla produzione di energia elettrica e termica attraverso il mix di 5 tecnologie 'pulite' tra mini-idroelettrico e fotovoltaico. Il premio 'Buona Pratica' è stato invece assegnato a San Lorenzo Bellizzi, il comune montano nel Parco del Pollino, in provincia di Cosenza, dove l’energia prodotta con il fotovoltaico ha garantito l’esenzione della Tasi a tutti i cittadini. Al neoministro per lo sviluppo economico, Calenda, l’associazione ambientalista propone di guardare ai Comuni più avanzati di questa rivoluzione verde per raggiungere l’obiettivo del 50% da rinnovabili annunciato dal premier Matteo Renzi entro la legislatura. «È necessario liberare in particolare l’autoproduzione, la produzione e distribuzione locale da fonti rinnovabili – aggiunge il numero due di Legambiente – Sono numerose le barriere e le tasse, infatti, che oggi impediscono investimenti che sarebbero a costo zero, e per questo occorre introdurre regole semplici e trasparenti per l’approvazione dei progetti, spingendo gli investimenti attraverso innovazioni nel mercato elettrico e negli incentivi, nelle reti energetiche». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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