martedì 10 marzo 2009
L'arcivescovo: «L'allontanamento da Dio può spiegare come una città quale la nostra, da sempre attestata sui fronti dell'assistenza e del farsi carico della persona umana, abbia potuto subire ieri un affronto che ne vorrebbe smentire la natura». Critiche anche dalle Misericordie Toscane.
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"L'allontanamento da Dio può spiegare come una città quale la nostra, da sempre attestata sui fronti dell'assistenza e del farsi carico della persona umana, abbia potuto subire ieri un affronto che ne vorrebbe smentire la natura". Così monsignor Betori nella sua omelia di oggi all'Ospedale Torregalli ha commentato la decisione del consiglio comunale di Firenze di conferire la cittadinanza onoraria della città a Beppino Englaro, papà di Eluana. "Ma - prosegue mons. Betori - siamo fiduciosi che ciò che possono aver pensato alcuni rappresentanti del popolo non potrà mai essere da questo stesso popolo accettato nel suo sinistro significato di esaltazione dell'abbandono della vita invece della sua cura". Infine l'arcivescovo di Firenze ha sottolineato come "affrontare questi temi non costituisce da parte nostra una invasione di campo nello spazio propriamente politico, ma difendere qui, come in tutti gli spazi della vita, valori fondamentali come la dignità della persona umana, il bene comune, la concordia e l'unità di una città". Misericordie Toscane: «Politici piegati da vili interessi di bottega». Critiche pesanti alla decisione della Giunta sono arrivate anche dalla Misericordie Toscane: "Politici disinvolti hanno piegato ai vili interessi della bottega elettorale un tema come quello della dignità della vita che meriterebbe ben altro rispetto da chi pretende di amministrare una città come Firenze", ha commentato in una nota il vicepresidente della conferenza regionale Alberto Corsinovi. "Lascia allibiti -prosegue Corsinovi- che da quella stessa aula consiliare da cui Giorgio La Pira parlava al mondo di una Firenze capitale della convivenza civile, si sia voluto scavare in modo artificioso ed offensivo, un solco così profondo nelle coscienze della cittadinanza"."È evidente - prosegue la nota - che quanto è avvenuto in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria a Beppino Englaro va molto al di là della vicenda terrena di Eluana: è il rantolo di un modo di intendere la funzione politica che, smarrendo le ragioni etiche del servizio da rendere ai cittadini, sfrutta cinicamente ogni occasione per salire agli onori della ribalta. Ringraziamo l'arcivescovo di Firenze, monsignor Betori, per aver dato voce alle coscienze offese da questo atto".
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