martedì 4 novembre 2014
​Il neo presidente della Commissione: non sono a capo di una banda di burocrati. Oggi smorza i toni: nessun problema.
Il premier replica: non vado a Bruxelles con il cappello in mano
Stime Ue, allarme debito per l'Italia
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​​​​"Devo dire al mio caro amico Renzi che io non sono il presidente di una banda di burocrati. Io sono il presidente della Commissione europea, che è una istituzione europea. Quindi invito tutti i primi ministri a rispettare la mia istituzione perché non siamo meno legittimati rispetto ad altri". Lo ha detto il neo presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, intervenendo alla conferenza dei presidenti al Parlamento europeo dedicata all'esito dell'ultimo vertice Ue dei capi di Stato e di governo. Juncker si è lamentato delle critiche di alcuni premier al termine del vertice, fra cui lo stesso Renzi e il britannico David Cameron. "Non mi è piaciuto -ha aggiunto- il modo in cui si sono comportati alcuni primi ministri dopo il summit. Credevo che il Consiglio europeo fosse stato creato per risolvere problemi, non per amplificarli". "Se la Commissione avesse dato ascolto ai burocrati il giudizio sul bilancio italiano sarebbestato molto diverso" ha aggiunto. Critiche anche a Cameron per il modo in cui ha presentato al pubblico inglese l'obbligo di aumentare il contributo della Gran Bretagna al bilancio Ue di 2,1 miliardi di euro per l'aumento del Pil nel Regno Unito. "Questo non è un problema britannico - ha detto Juncker - ma un problema per l'intera Unione europea a cui dobbiamo trovare una risposta generale.  "In Italia ce la stiamo giocando, la partita non è vinta nè persa ma stiamo segnando dei gol". Il premier Matteo Renzi ha replicato così a Jean Claude Juncker nel corso dell'intervista a Ballarò di martedì sera.Stamattina Juncker ha smorzato i toni: nessun problema con Renzi, anzi lo apprezzo molto. "Ho la ferma intenzione direagire con energia alle critiche ingiustificate da qualunqueparte vengano" ha precisato però nella conferenza stampa a termine della prima riunione del nuovo collegio dei commissari avvisando i capi di Stato europei.
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