mercoledì 29 giugno 2022
La spinta del Festival della Partecipazione: pressing per la riforma. Bologna, sì allo Ius soli
Un momento del Festival della Partecipazione

Un momento del Festival della Partecipazione - .

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Il 'D-day' dello Ius Scholae è finalmente arrivato e la versione della legge di cittadinanza proposta dal deputato M5s Giuseppe Brescia approderà oggi pomeriggio alla Camera al termine di un percorso accidentato. Tra l’ostruzionismo leghista e di Fdi (oltre 700 gli emendamenti presentati), e qualche modifica tecnica richiesta da Forza Italia (che si è divisa sul voto finale per il mandato al relatore), il provvedimento ha terminato ieri il suo percorso in commissione Affari costituzionali di Montecitorio e l’obiettivo, adesso, è chiudere la partita prima dell’estate. La norma, un testo unificato piuttosto diverso dallo Ius Soli 'secco', vincola il riconoscimento della cittadinanza per i minori di origine straniera nati in Italia a un percorso scolastico di almeno 5 anni.

Ma la platea si allarga anche ai ragazzi che hanno fatto ingresso nel Paese prima del compimento dei 12 anni. Per Brescia, che è anche presidente della commissione, stando alle audizioni e ai dati arrivati, dovrebbe essere compresa tra 800mila e 1,1 milione di ragazzi. «Riusciremo a chiudere nei tempi previsti – ha spiegato il deputato pentastellato –. Se i lavori per il pnrr lo permetteranno, dovremmo farcela ». D’altronde «tutte le forze di centrosinistra lo voteranno senza ombra di dubbio –ha proseguito – e per quanto riguarda Fi restano solo alcune questioni minori ancora in sospeso, ma confido comunque che chi ha votato la legge fino ad oggi continui a farlo».

Per il segretario del Pd Enrico Letta si tratta di «un grande obiettivo ed è prioritario approvarlo ». Ma proseguono le voci in dissenso e Fdi ieri ha continuato a riproporre il solito refrain sullo 'Ius soli mascherato', caro anche al Carroccio. I leghisti in commissione sono andati addirittura oltre parlando di «prove tecniche di sharia », in riferimento all’emendamento Pd che consentirebbe a un solo genitore straniero residente nel Paese di chiedere la cittadinanza italiana per il proprio figlio. Intanto, però, è dalla società civile che prosegue la spinta per l’approvazione e ieri un segnale importante è arrivato da Bologna. L’amministrazione ha infatti approvato un provvedimento che introduce il riconoscimento della cittadinanza onoraria per i minori stranieri e il riferimento al principio dello Ius soli.

Un’iniziativa proposta da una «città progressista e democratica – ha spiegato il sindaco Matteo Lepore – che chiede alle altre città di fare lo stesso e chiede al Parlamento di riconoscere a queste persone che studiano, vivono e lavorano nel nostro Paese. Sempre dal capoluogo emiliano è partita anche l’iniziativa promossa con il Festival della Partecipazione di ActionAid Italia, Cittadinanzattiva e Legambiente, che hanno lanciato un invito al mondo dell’associazionismo «per costruire e diffondere azioni di pressione per la riforma della legge sulla cittadinanza a partire da iniziative amministrative che facilitino l’iter di accesso alla cittadinanza ».

A Roma, invece, è andato in scena il flashmob 'Italia, ti aspettiamo all’altare', organizzato dalla Rete per la riforma della cittadinanza. Al centro della manifestazione, come spiegano gli organizzatori, «la celebrazione di un 'matrimonio', dell’unione tra l’Italia e oltre un milione di giovani ancora senza cittadinanza». Nel corso della giornata diversi attivisti hanno condiviso le promesse nuziali, «simbolo delle aspettative di cambiamento in caso di approvazione della riforma».

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