giovedì 8 giugno 2023
Così la presidente del Consiglio nel corso di dichiarazioni congiunte con il cancelliere tedesco
Il cancelliere tedesco ricevuto dalla premier

Il cancelliere tedesco ricevuto dalla premier - Ansa

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«Vogliamo rafforzare e intensificare il dialogo bilaterale anche grazie al Piano d'azione Italia-Germania su cui abbiamo sostanzialmente raggiunto l'intesa e che vorremmo adottare nel prossimo vertice intergovernativo che si terrà in Germania entro fine anno». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso delle dichiarazioni congiunte con il cancelliere tedesco Olaf Scholz al termine dell'incontro a Palazzo Chigi. Il Piano d'azione «intende rendere più regolare e intenso il nostro dialogo bilaterale a livello politico e tecnico e ci permetterà di lavorare con un approccio pragmatico su molti temi di importanza fondamentale per il futuro delle nostre nazioni: innovazione, ricerca, sviluppo, mercato del lavoro, coesione sociale, crescita ecologicamente sostenibile e protezione del clima». «L'Italia è un partener importante e un amico affidabile», e con la Germania ci sono «eccelenti rapporti in Ue, Nato, G7 e G20, collaboriamo molto bene, facciamo riferimento l'uno all'altro», ha affermato il cancelliere tedesco in conferenza stampa. «La mia solidarietà va a tutte le persone colpite» dall'alluvione che ha colpito Emilia Romagna, Toscana e Marche, «soprattutto ai familiari delle vittime». Così ha esordito Scholz al termine dell'incontro a Palazzo Chigi. «Due anni fa la Germania ha fatto un'esperienza similmente dolorosa quando piogge violente hanno creato nella valle dell'Ahr morti e feriti. La Germania può ben capire come si sentono gli interessati in questa situazione - ha aggiunto - . Noi sappiamo quanto tempo ci vorrà per superare i danni e ricostruire la regione. La Germania in questo difficile momento è strettamente vicina all'Italia».

La questione migranti: serve sfida europea

«L'Italia in questi mesi abbastanza in solitudine corre in lungo e in largo sul Mediterraneo per salvare le vite umane. I flussi sono aumentati. C'è una situazione complessa e non solo in Africa, c'è una congiuntura molto sfavorevole di fronte alla quale l'Italia fa un lavoro straordinario. La grande sfida è farla insieme in Europa». Così la premier parlando del problema dell'immigrazione nelle dichiarazioni alla stampa con il cancelliere tedesco. «Il tema è difendere i confini esterni, combattere» i trafficanti e «coinvolgere le nazioni di transito e di origine», osserva la presidente del Consiglio. «Italia, Grecia e gli altri Paesi mediterranei affrontano una sfida enorme, poiché il numero dei rifugiati che arrivano ai loro confini è in aumento. Non possiamo lasciare l'Italia e gli altri Paesi da soli, ma dobbiamo adottare un approccio di solidarietà e responsabilità, aveva detto Scholz, in un'intervista al Corriere della Sera. «La Germania è particolarmente colpita dall'immigrazione secondaria: lo scorso anno non solo più di un milione di donne e uomini provenienti dall'Ucraina sono fuggiti nella Repubblica Federale, ma anche 230mila rifugiati provenienti da altri Paesi sono venuti da noi, nonostante non abbiamo un confine esterno dell'Ue. Pertanto abbiamo bisogno di una distribuzione solidale di responsabilità e competenza fra gli Stati membri dell'Ue nonché del rispetto degli standard per chi richiede protezione nelle procedure di asilo e di integrazione negli Stati dell'Ue». Il governo tedesco, ha assicurato il cancelliere, «è fortemente impegnato in una riforma del Sistema europeo comune d'asilo e a nostro avviso ciò richiede ulteriori sforzi a livello comunitario per rendere più efficaci il controllo e la protezione delle frontiere esterne, in modo umano e nel rispetto delle regole vigenti». «Sulla forma esatta delle proposte, intense discussioni sono in corso a Bruxelles e anche la Germania vi contribuisce. Inoltre, proponiamo di lavorare con i Paesi d'origine e quelli di transito per ridurre in modo sostenibile gli arrivi irregolari e consentire invece vie d'accesso legali. Questo non è in contraddizione con la posizione dell'Italia».

Visione comune sulla Tunisia

«Abbiamo discusso con il cancelliere Scholz sulla necessità di un accordo sui finanziamenti Fmi alla Tunisia. Abbiamo una visione comune. Per noi la stabilizzazione della Tunisia prioritaria». Lo ha detto la presidente del Consiglio rispondendo alle domande dei cronisti sui temi al centro del vertice bilaterale. «Serve che entrambe le aperte siano aperte» al dialogo «per arrivare a un'intesa per mettere in sicurezza la Tunisia. Il viaggio di domenica può facilitare e giocare un ruolo» primario, «la presenza della von Der Leyen è molto importante. Andiamo in Tunisia con delle proposte propedeutiche per chiudere un accordo tra la Tunisia e Fmi. Confido che si possa trovare una soluzione a questa problematica», ha sottolineato Meloni. «Serve che entrambe le parti siano aperte. Ne ho parlato con Saied» e «il viaggio di domenica può facilitare questo compito» perché la Ue «gioca un ruolo non secondario» e la presenza di Ursula von der Leyen e di «due capi di governo è un segnale importante». Domenica è previsto il ritorno in Tunisia della premier italiana con la presidente della Commissione Ue e il primo ministro olandese Mark Rutte. Il viaggio «può essere propedeutico a chiedere l'accordo con l'Fmi: non voglio lanciarmi, ma confido si possa arrivare a una soluzione di questa problematica».

Energia, bene il gasdotto Italia-Germania

Sul Piano Mattei per l'Africa ci sono con la Germania «importanti convergenze». «Il potenziamento delle reti gioverà a tutti, soprattutto per la sicurezza dell'approvvigionamento energetico. Sono felice che abbiamo deciso di portare avanti lavori per una pipeline per il gas e l'idrogeno tra l'Italia e la Germania. I nostri colloqui hanno dimostrato quanto siano stretti e fiduciosi i rapporti tra i due Paesi. Sono lieti della presidenza del G7 italiana e offro il mio pieno appoggio». Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco. «Lavoriamo a sostegno del progetto SoutH2 Corridor, che collegherà i flussi di idrogeno verde di Italia, Germania, Austria. Sfide strategiche molto importanti», ha detto Meloni.

Ue, assicurare flessibilità e sostegno agli investimenti

«Sulla revisione del patto di stabilità con il cancelliere Scholz siamo d'accordo che le vecchie regole sono superate e che le nuove devono tenere conto della competitività dei nostri sistemi. Secondo me serve un nuovo patto di stabilità che guardi molto al sostegno e alla crescita, perché la competitività europea ha bisogno di essere sostenuta da visione e regole adeguate». Così la premier Meloni.

Il sostegno all'Ucraina fin quando sarà necessario

«Con il cancelliere Olaf non potevamo non soffermarci sulla guerra» a Kiev. «Il nostro sostegno alla causa Ucraina non è in discussione. Ho visto qualche giorno fa parole molto chiare del cancelliere Scholz e voglio fargli i complimenti per questo: in questa fase non è facile per nessuno, ma tutte le persone che hanno una responsabilità capiscono quanto difendere la sovranità, la libertà degli ucraini sia condizione fondamentale per difendere anche la libertà, la sovranità, la stabilità dell'Europa nel suo complesso, i valori» di tutti i Paesi «che l'Europa l'hanno fondata». Lo ha detto la premier. «Noi garantiamo il nostro sostegno all'Ucraina fin quando questo sarà necessario e lavoriamo naturalmente anche per la pace, ma la parola pace non può essere scambiata con la parola invasione. La pace deve essere giusta e non può non tenere in considerazione o sottovalutare quelle che sono le richieste e le volontà della nazione aggredita». «Non solo l'Ucraina, ma anche la Moldova e i Paesi dei Balcani occidentali e in prospettiva anche la Georgia vogliono aderire all'Unione Europea: questo prova quanto sia attraente l'Unione Europea, dimostra che deve diventare più operativa». Lo ha affermato il cancelliere tedesco, aggiungendo che «dobbiamo portare avanti l'Unione Europea, riformarla per allenarla per il futuro». «L'aggressione russa all'Ucraina ha cambiato radicalmente il contesto di sicurezza in Europa e pone noi tutti dinanzi a nuove e grandi sfide. È un fatto incoraggiante e positivo che noi ci mettiamo d'accordo su come reagire a questa nuova situazione, a questa svolta epocale. La compattezza dell'Europa è un punto di forza: il presidente russo Putin non aveva fatto i conti con questo, aveva sottostimato l'Europa. Assieme siamo a fianco dell'Ucraina, che appoggiamo a livello politico, finanziario, umanitario e con le armi, con l'addestramento militare. Lo faremo fino a quando sarà necessario».









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