martedì 23 dicembre 2014
​​Gli italiani leggono pochi libri e giornali, bene il web, la televisione resta il mezzo preferito. Cresce di un milione il numero dei residenti e dei proprietari di casa, ma il lavoro scarseggia.
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​Un milione di residenti in più dell'anno precedente, il 7,4% stranieri. Un popolo di internauti, sempre più proiettati verso le nuove forme di tecnologia e l'accesso al web, ma anche un Paese dove ci si iscrive sempre meno all'università sebbene il livello di istruzione si sia innalzato. È la nuova fotografia della società italiana scattata dall'Annuario statistico Istat. Dopo la fuga dalle grandi città dei primi anni duemila, il trend si è invertito fra il 2011 e il 2013. Si vive più a lungo e il 70% degli abitanti dà un giudizi positivo del proprio stato di salute: diminuiscono i fumatori (uno su 5) ma un terzo dei ragazzi non rinuncia. In calo i protesti, aumentano (del 2%) i reati, in particolare cybertruffe (+10,5%), estorsioni (+6,2%), rapine (+5,1%) e furti (+4,1%). In calo (-4%) gli omicidi volontari, in aumento quelli di mafia. I musei attirano sempre più visitatori: nel 2013, quasi 38,2 milioni di persone hanno frequentato i 431 luoghi di antichità e arte sparsi per la penisola, 1,8 milioni in più rispetto all'anno precedente. Continua a calare il numero di lettori di libri (41,4%) e quotidiani (47,1%). Anche se in lieve flessione, la tv resta il medium più amato dagli italiani: la guarda il 91,1% della popolazione di tre anni e più. Confermata la scarsa affezione verso la pratica sportiva: meno di un terzo della popolazione di tre anni e più (31,6%) pratica nel tempo libero uno o più sport. Sul fronte economia, quasi un dipendente su due nel 2013 risultava in attesa di vedere rinnovato il proprio contratto nazionale di lavoro. La diminuzione degli occupati riguarda sia i lavoratori dipendenti (-335.000) sia gli indipendenti (-143.000). Hanno perso occupazione tutti i settori: il tasso 2013 è al 55,6%, valore che si mantiene ampiamente al di sotto della media Ue (64,1%). Il 73,4% delle famiglie risulta proprietario dell'abitazione in cui viveva, in crescita rispetto all'anno precedente (72,4%): fra queste, il 16,6% paga un mutuo. Ad incidere maggiormente sulla spesa totale per le utenze ed i servizi delle case è la bolletta del gas, che rappresenta il 2,6% della spesa totale, seguita da quella dell'energia elettrica (2,1%) e dalla bolletta telefonica (1,5%).  Sempre meno i laureati. Il passaggio dalla scuola secondaria all'università infatti, (calcolato rapportando gli immatricolati all'università ai diplomati di scuola secondaria superiore che hanno conseguito il titolo nello stesso anno solare) è andato progressivamente riducendosi dopo la forte crescita negli anni di avvio della riforma (72,6 immatricolati su 100 diplomati nel 2003/2004). Nell'anno accademico 2012/2013 è al 55,7 per cento, con i valori più alti per i residenti nelle regioni del Nord-ovest e in quelle del Centro (entrambe 60,2).
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