sabato 30 novembre 2024
Il settore ricettivo ha giocato un ruolo importante sul fronte umanitario: hotel e case vacanze hanno accolto oltre 90.000 sfollati. Il ministero: ora piano di ristrutturazione. Si guarda al Giubileo
Gerusalemme, la Nation Church, uno dei luoghi più visitati del Paese

Gerusalemme, la Nation Church, uno dei luoghi più visitati del Paese - Imot

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Non è un momento facile per il settore turistico in Israele. Gli effetti della guerra scoppiata dopo il 7 ottobre 2023 con Gaza e poi del nuovo fronte libanese sono fortissimi su uno dei settori più importanti del paese, mete fra le più ricercate e dense di significato per i turisti e i pellegrini di tutto il mondo. Il numero record di cinque milioni di presenze registrate in Israele nel 2019, ma anche i tre milioni del 2023 oggi sono solo un ricordo e questa assenza si fa sentire. Sul Pil e non solo. Eppure il settore turistico e dell’ospitalità in Israele sta dimostrato una straordinaria resilienza. Hotel, pensioni e case vacanze sono diventati un avamposto importante sul fronte umanitario, accogliendo oltre 90.000 sfollati. Questo sforzo eccezionale sottolinea il ruolo centrale dell’industria turistica in Israele – non solo come motore economico significativo, ma anche come pilastro di supporto comunitario. La speranza di tutto il settore è ora che il 2025, nel segno del Giubileo, perché sia un anno di pace, di speranza e di ripresa per tutti.

“Siamo un paese ricco non solo di storia, ma anche di spiritualità. Il Giubileo sarà per questo un’occasione straordinaria per ribadire il legame storico tra Italia e Israele: la nostra è un’amicizia solida e le collaborazioni si estendono in vari campi: economia, marketing, turismo, con una declinazione particolare legata proprio al pellegrinaggio; veniamo da mesi duri e difficili, ma guardiamo con ottimismo al futuro”, aveva detto il direttore generale del ministero del Turismo, Dani Shahar, nel corso di un evento promosso dall’Ufficio nazionale Israeliano del Turismo, a ottobre a Roma. Per garantire una ripresa solida, il ministero del Turismo, guidato da Haim Katz, ha lanciato ora un piano completo di ristrutturazione.

Nazareth, la basilica dell'Annunciazione

Nazareth, la basilica dell'Annunciazione - Imot

Il programma destina risorse significative per ripristinare le strutture ricettive e prepararle ad accogliere i turisti internazionali. “Gli hotel hanno aperto le loro porte diventando case per gli sfollati, e noi ci impegniamo a riabilitare queste strutture per accogliere i turisti - ha detto Katz -. Il budget destinato alla promozione del turismo interno sosterrà anche la ripresa dell’intero settore turistico”. Il piano prevede un budget di 175 milioni di shekel (Nis) - 45.566.395,00 euro - per la ristrutturazione e il miglioramento delle strutture ricettive. Gli operatori dell’accoglienza riceveranno un supporto finanziario per a migliorare alle proprie strutture. Questo sforzo garantirà che le strutture siano pronte ad accogliere i turisti. Inoltre, sono stati stanziati 10 milioni di shekel per promuovere il turismo interno, incoraggiando gli israeliani a esplorare il paese e a sostenere le imprese turistiche locali. Questo approccio duale – riabilitazione delle infrastrutture e promozione del turismo – è progettato per stimolare la crescita dell’intero settore e garantire una rapida ripresa delle attività locali. Il rinnovamento delle infrastrutture rappresenta un passo cruciale per preparare il settore turistico israeliano a una piena ripresa. Questa iniziativa riflette la dedizione di Israele nel mantenere il suo status di destinazione leader e nel creare un’esperienza di ospitalità eccezionale, in grado di attrarre visitatori da Israele e da tutto il mondo. “Il ripristino delle strutture ricettive, insieme agli investimenti nel turismo domestico, simboleggia l’impegno di Israele per l’innovazione e il rinnovamento. L’industria turistica israeliana promette ai viaggiatori nazionali e internazionali un’esperienza arricchente e di alta qualità, invitando il mondo a riscoprire il fascino di Israele – una terra di patrimonio, cultura e turismo moderno ai suoi massimi livelli”, ha dichiarato Kalanit Goren, direttrice dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo in Italia.

Galilea Hula Valley, sport e natura

Galilea Hula Valley, sport e natura - Imot

C'è speranza su quello che potrà rappresentare il Giubileo, visto come un volano per la ripresa del turismo e dei pellegrinaggi. Una speranza per gli operatori, ma anche per le centinaia di migliaia di pellegrini che attendono di tornare nei luoghi biblici. Va ricordato, infatti, che anche in Terra Santa sarà possibile ottenere l’indulgenza legata al Giubileo del 2025: nelle norme predisposte dalla Penitenzieria Apostolica e diffuse lo scorso 13 maggio dalla Santa Sede, si specifica che sarà possibile conseguire l’indulgenza giubilare concessa dal Papa ai pellegrini che faranno visita ad almeno una basilica tra Santo Sepolcro (Gerusalemme), Natività (Betlemme) e Annunciazione (Nazaret). Il ministero sta lavorando per mettere a punto eventi e programmi speciali, festival culturali, cerimonie religiose e rievocazioni storiche. Pianificata una corposa campagna di marketing finalizzata a promuovere Israele come destinazione chiave per il turismo spirituale e per l'esplorazione culturale. Massimo impegno anche per garantire la sicurezza e la protezione di tutti i visitatori. E nello stesso tempo si punta a semplificare le procedure di visto per i turisti, in particolare per i visitatori provenienti dai mercati chiave. Per Israele, prove di ripartenza.




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