venerdì 28 marzo 2014
​L'ex presidente è risultato estraneo al "modus operandi" della dirigenza dell'istituto.
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Il Tribunale penale di Roma ha accolto la richiesta della Procura e ha archiviato il procedimento che riguardava Ettore Gotti Tedeschi, già presidente dello Ior, per l’operazione che aveva portato nel 2010 la magistratura al sequestro di 23 milioni di euro della stessa banca per la sospetta violazione delle norme anti-riciclaggio. La decisione, come notano i legali del banchiere Fabio Palazzo e Stefano Maria Commodo, segna “la riabilitazione di Ettore Gotti Tedeschi” risultato dunque “totalmente estraneo al modus operandi posto in essere dalla dirigenza operativa dell’Istituto”. Di Gotti Tedeschi, fanno notare gli avvocati, viene riconosciuto ora che “ha chiaramente operato per raggiungere un regime giuridico improntato a criteri e regole tali da scongiurare il ripetersi dei comportamenti dei dirigenti dello Ior, omissivi e ostativi all’adempimento degli obblighi di adeguata verifica rafforzata”. L’archiviazione “spiega e sancisce inequivocabilmente che il dottor Gotti Tedeschi, nella sua qualità di presidente dello UIor, ha ben operato, per il bene della Chiesa e secondo il mandato ricevuto da Benedetto XVI, ma che è stato ostacolato nel perseguimento di tale azione dalla direzione dell’Istituto, di cui si conferma infatti il coinvolgimento nella prosecuzione dell’indagine”.

L'ex direttore generale dello Ior Paolo Cipriani e il suo ex vice Massimo Tulli sono stato citati a giudizio dalla procura di Roma a conclusione dell'inchiesta che nel 2010 sfociò nel sequestro di 23 milioni dell'istituto di credito. L'accusa è di violazione delle norme antiriciclaggio.
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