venerdì 30 novembre 2012
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Chi attacca la linea seguita dal governo di centrodestra sui temi etici, rinnega «la pagina migliore del Pdl». Avverte l’ex sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella dopo gli affondi di Sandro Bondi e Giancarlo Galan. «Ci viene rinfacciata – puntualizza – una battaglia con la quale Berlusconi si è pienamente identificato fino al punto di trovarsi in contrasto, con il decreto "salva Eluana", con il presidente della Repubblica». Qual è l’effetto di queste critiche?Si getta nella confusione quel che resta del nostro elettorato. Le posizioni espresse da Bondi e Galan non sono "laiche e liberali", ma semplicemente subalterne alla cultura politica della sinistra, alla sua idea di laicità e alla sua visione antropologica, una posizione dunque che è già ampiamente rappresentata politicamente. Ma cosa si capisce dagli atteggiamenti di Bondi?Da quanto afferma l’ex ministro sembra chiaro che nella eventuale nuova Forza Italia ci sarebbe posto solo per i cattolici cosiddetti "adulti". Ma dubito anche che un soggetto disegnato secondo i criteri di Bondi e Galan sia capace di attrazione e dialogo con quell’ampia area di elettori fedele ai valori della nostra tradizione, che in Italia ha sempre fatto vincere le forze moderate.Bondi rivendica il merito di averla candidata..Il Bondi che mi ha candidato è lo stesso che certificò la nascita del Pdl nel giorno un cui il governo approvò il decreto "salva Eluana", poi l’ex ministro ha cominciato ad andare da un’altra parte: ed ora è un altro Bondi. L’ex ministro dice che non c’è bisogno di qualificare politicamente la fedeMa nella forza politica che lui prefigura non c’è posto neppure per chi vuole dialogare con i cattolici. Il suo non è un liberalismo crociano che rispetta la tradizione, "l’eccezione italiana", è invece una forma di laicismo, il classico modello anticlericale di sinistra. A questo punto meglio confrontarsi con Rosy Bindi che con Bondi.L’accusa che vi viene mossa è quella di aver fatto perdere voti al PdlÈ una analisi clamorosamente sbagliata. Noi dovevamo essere il partito che rappresentava il Ppe, dialogare con l’Udc, con i cattolici e con quei laici che comunque si riconoscono nella tradizione italiana, un’area ampia che ha sempre fatto vincere le forze moderate. Con la linea di Bondi quest’area finisce per non avere più un riferimento politico.
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