mercoledì 9 gennaio 2013
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​«Per me non cambia nulla. Il mio lavoro si basa sui dati relativi ai roghi dei rifiuti, e questi io devo contrastare. Su due fronti, quello dei controlli per evitare scarichi e incendi, e quello delle rimozione dei rifiuti». Donato Cafagna, da un mese commissario antiroghi, non cambia piani e progetti dopo l’illustrazione, alla quale era presente, del dossier del ministro Balduzzi. E, anzi, proprio oggi comincia gli incontri con le amministrazioni comunali, divise per ambiti territoriali omogenei, alle quali chiederà impegni concreti. «A me non interessa una disponibilità generica ma iniziative mirate, per affrontare praticamente i problemi».Dottor Cafagna, i cittadini della "terra dei fuochi" temono che ora si abbassi l’attenzione sul loro dramma.Da parte mia devono stare tranquilli. E comunque il dossier del ministero della Salute va inteso come un buon inizio di lavoro. È una strada scientifica importante e lo stesso ministro Balduzzi ha dato la massima disponibilità al confronto.Intanto lei va avanti. Ma come?Per quanto riguarda i controlli abbiamo già impostato i gruppi di lavoro con le Forze dell’ordine, i sindaci, la Regione, le province di Napoli e Caserta, l’Arpa e le Asl. E domani (oggi per chi legge, ndr), comincio il lavoro sul territorio con gli incontri con le amministrazioni comunali, divise per ambiti territoriali omogenei. Si parte con San Giuseppe Vesuviano, Somma Vesuviana e Terzigno. Farò due incontri al giorno per finire i comuni napoletani entro il mese e passare poi a quelli casertani. Mentre Napoli città sarà divisa per quartieri, cominciando con Scampia e Secondigliano.Cosa chiederà ai sindaci?Assieme all’Arpa abbiamo predisposto un manuale operativo perché sia ben chiaro quello che devono fare, a cominciare dalla rimozione dei rifiuti.Ma ce la faranno? Non ci saranno problemi economici?È un lavoro che va fatto con attenzione e cautela, passo per passo. I rifiuti assimilati agli urbani verranno trattati come tali. Quelli pericolosi andranno divisi e ognuno dovrà prendere una strada diversa per essere smaltito. Ma, lo ripeto, questo lavoro va fatto. E non solo da parte dei sindaci. Ho coinvolto gli enti proprietari delle strade perché spesso gli scarichi dei rifiuti avvengono nelle aree di pertinenza. La provincia di Napoli è già partita e tra poco lo farà anche quella di Caserta.In questo primo mese di lavoro dove ha trovato l’anello debole della catena?C’è un problema di governo del territorio. Sui controlli si sta già facendo molto, e sono partite anche le verifiche delle filiere economiche illegali. E anche qui abbiamo riscontrato dei segnali precisi. Manca ancora la parte amministrativa e per questo farò gli incontri coi comuni.Ma alla fine qualcuno pagherà per questo dramma?Le Procure stanno lavorando con molta energia su questo tema. E non si tratta solo di indagini. C’è da aspettarsi in tempi brevi anche sviluppi in termini giudiziari.
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