giovedì 30 aprile 2009
L'Organizzazione mondiale della sanità alza il livello di pericolo: «Rischio pandemia imminente, i Paesi attivino subito i piani». Test positivo a Baden. 148 casi accertati in 9 nazioni.
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Cresce l'allarme in Europa e negli Stati Uniti per l'influenza suina. Poche ore dopo l'innalzamento del livello di allarme sulla febbre suina da 4 a 5 da parte dell'Oms, il contagio arriva vicino all'Italia. Un primo caso è stato confermato in Svizzera dall'ospedale cantonale di Baden. Il paziente, che veniva dal Messico, era stato dimesso mercoledì dopo un primo test negativo del Centro nazionale influenza di Ginevra: un secondo test ha dato invece esito positivo. Tutte le persone che erano state in contatto con il malato sono state informate e pregate di rimanere in casa fino a nuovo ordine.La fase 5. La fase cinque è a un solo passo dalla pandemia (livello sei). È caratterizzata dalla diffusione del virus da uomo a uomo in almeno due paesi in una regione dell'Oms. Mentre la maggior parte delle nazioni non è ancora colpita in questa fase, la dichiarazione di fase cinque è «un forte segnale - spiega l'Oms nei suoi documenti - che una pandemia è imminente e che il tempo per completare l'organizzazione, la comunicazione e la messa in atto delle previste misure di attenuazione è breve».In Europa. Nel Vecchio Continente si estende la mappa del contagio, con i primi tre casi accertati in Germania e un altro in Austria. Salgono a tre i contagi accertati in Gran Bretagna e a dieci quelli in Spagna. Allarme anche in Italia: nel salernitano un'antropologa messicana che soggiornava nel convento-albergo San Michele si è sentita male ed è stata trasferita al "Cotugno" di Napoli. "Ci aspettiamo a breve i primi casi di influenza suina in Italia. Abbiamo infatti molti turisti rientrati dall'estero e molti casi sospetti. Dunque è verosimile pensare che nelle prossime ore, o nei prossimi giorni, ci sia qualche caso in Italia". Il ministero della Sanità di Vienna ha riferito che una donna di 28 anni è risultata positiva ai test per il virus H1N1 al rientro da un viaggio in Guatemala, in cui aveva fatto scalo in Messico. La Germania ha reso noto di aver accertato tre casi, due donne (di 22 e 37 anni) e un uomo di quasi quaranta. Cresce l'allarme in Spagna, con due nuovi casi confermati di influenza dei suini che portano il totale a quattro. Il ministero della Sanità di Madrid ha anche annunciato che il numero di casi sospetti è salito da 32 a 59. Tutti i casi sospetti e accertati in Spagna riguardano persone che erano state recentemente in Messico tranne uno, in Catalogna, che ha avuto contatti con un viaggiatore proveniente dal Messico.Altri tre casi sono stati confermati in Gran Bretagna. Lo ha annunciato il premier Gordon Brown che ha specificato che gli episodi sono a Londra, Birmingham e Torbay. Tra i contagiati c'è anche una ragazzina di 12 anni. La Francia chiederà all'Unione europea di vietare i voli verso il Messico per proteggere i viaggiatori dall'epidemia. Prima vittima negli Usa. Prima vittima del virus H1N1 negli Stati Uniti: si tratta di un bambino di 23 mesi, che viveva in Texas. Lo ha reso noto una fonte governativa, precisando che si tratta anche della prima vittima accertata fuori dal Messico, dove è iniziata l'epidemia di febbre suina.Fonti sanitarie hanno poi precisato che il bambino era rientrato di recente dal Messico ed è li che si ritiene abbia contratto il virus, piuttosto che in Texas. Alla Cnn, Kathy Barton, portavoce del dipartimento di Sanità di Houston, ha detto che il bimbo risultava residente in Messico e che era arrivato nei giorni scorsi in Texas, dove era stato ricoverato dopo essersi ammalato.Obama: «Valuteremo se chiudere le scuole dove è stato registrato il contagio». Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama non esclude la possibilità di chiudere le scuole del Paese dove siano stati registrati casi di contagio da virus H1N1 nel tentativo di bloccare la diffusione dell'epidemia di febbre suina. Dopo aver esteso "le sue preghiere" alla famiglia del bambino di 23 mesi morto in Texas a causa del virus, Obama ha riferito la raccomandazione delle autorità sanitarie, secondo cui i responsabili delle scuole dove siano stati riportati casi sospetti o confermati di febbre suina "dovrebbero considerare l'ipotesi di una chiusura temporanea in modo che possiamo essere il più tranquilli possibile". "Se la situazione diventerà più seria - ha sottolineato il presidente - e dovremo prendere provvedimenti più estesi, allora i genitori dovrebbero pensare alla possibilità che le scuole possano essere chiuse provvisoriamente". Obama ha poi assicurato che il governo federale "è pronto a fare tutto quanto sia necessario percontrollare l'impatto del virus" e ha ricordato la richiesta di uno stanziamento di fondi d'emergenza per 1,5 miliardi di dollari per assicurare la fornitura di vaccini.I morti sono solo 8. Sono salite a otto in Messico le morti accertate per la nuova influenza. Ieri le autorità locali avevano rivisto drasticamente il bilancio delle vittime del virus che fino a poco prima era stato fissato a 20, anche alla luce di quanto verificato dall'Oms. Una discordanza evidente rispetto alle cifre stimate fino a ieri, su cui ora il ministro della Sanità Jose Angel Cordova glissa parlando di morti "probabilmente riconducibili al virus": un bilancio di 159 decessi. In totale, comunque, 1.311 persone sono in ospedale dopo aver manifestato i sintomi della malattia. Cordova ha detto anche che sono stati gli ulteriori, più approfonditi test condotti sulle vittime a spingere rivedere il bilancio.I Paesi coinvolti. I casi confermati di infezione da influenza suina sono 105 nel mondo e i decessi sono 7, tutti in Messico. È il bilancio diffuso dall'Organizzazione mondiale della Sanità che traccia anche una mappa della diffusione del contagio: Usa 64, Messico 26, Canada 6, Nuova Zelanda 3, Gran Bretagna 2, Israele 2, Spagna 2 Misure drastiche in Messico. Intanto in Messico, dove l'epidemia ha avuto origine, ogni attività pubblica è stata messa al bando e tutti i luoghi in cui è possibile la concentrazione di gente sono stati chiusi, inclusi i cinema e siti del patrimonio archeologico nazionale. Il Messico reagisce con misure estreme alla diffusione del virus che - ha fatto sapere il ministero della Sanità - ha causato finora sette morti accertate, mentre altre 159 sono sospette. Il municipio di Città del Messico ha ordinato la chiusura di bar, palestre e stadi. I ristoranti potranno cucinare solo pasti da portare via. Chiusi alle navi da crociera tutti porti di Cozumel e Mahahual che si affacciano sui Caraibi.Il ministro del Turismo, Sara Chavez, ha reso noto che la compagnia di bandiera tedesca Lufthansa ha cancellato tutti i voli per il Messico e sono stati sospesi tutti i tour che partono dalla capitale per la zona turistica denominata "Mondo Maya", nel sud-est.
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