lunedì 15 giugno 2020
Al broker, indagato per estorsione e truffa aggravata in relazione è stata concessa la libertà provvisoria
Inchiesta sul palazzo di Londra, Torzi lascia il carcere

Vatican Media

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Gianluigi Torzi, il broker molisano coinvolto nell’ultima fase della trattativa per la compravendita di un palazzo a Londra acquistato con fondi a disposizione della Segreteria di Stato, è stato scarcerato. Lo afferma un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede diramato questo pomeriggio.

“L’Ufficio del Promotore di Giustizia vaticano - si legge nella nota - all’esito degli interrogatori ai quali è stato sottoposto il Sig. Gianluigi Torzi nell’ambito delle indagini relative alla compravendita del palazzo in Sloane Avenue 60 di Londra, ha concesso, con provvedimento in data odierna, la libertà provvisoria”.

“Come si legge nell’ordinanza, a firma del Promotore di Giustizia Gian Piero Milano e dell’Aggiunto Alessandro Diddi - continua il comunicato - i magistrati hanno preso atto di quanto dedotto in un’articolata memoria consegnata dal Torzi e dei numerosi documenti allegati, giudicati utili ai fini della ricostruzione dei fatti oggetto delle indagini”.

Torzi era stato arrestato la sera di venerdì 5 giugno, al termine di un lungo interrogatorio che si era svolto in Vaticano alla presenza dei suoi avvocati, nell’ambito dell’inchiesta vaticana riguardante una rete di società in cui erano presenti alcuni funzionari della Segreteria di Stato.

Il broker ha trascorso dieci giorni in uno degli appositi locali presso la caserma del Corpo della Gendarmeria. A lui la magistratura vaticana contesta vari episodi di estorsione, peculato, truffa aggravata e autoriciclaggio.

Secondo quanto riferito da Vatican news la complessa vicenda dall’acquisto di un immobile a Londra da parte della Santa Sede si può ricostruire in due fasi. La prima “avviene nel 2014 e riguarda la sottoscrizione da parte della Segreteria di Stato del fondo Athena Capital Global Opportunities Fund, gestito da una Sicav (cioè una società di investimento a capitale variabile, ndr) facente capo a Raffaele Mincione e proprietario del palazzo londinese in Sloan Avenue". Mentre la seconda "avviene tra la fine del 2018 e la prima metà del 2019, quando la Segreteria di Stato cerca di ottenere la disponibilità dello stesso immobile liquidando le quote del fondo di Mincione ma finisce per subire - con il concorso degli indagati - le azioni estorsive e la truffa di Torzi, chiamato in causa come intermediario".


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