sabato 26 maggio 2012
​«Le vacanze le ho sempre pagate io - ribatte il presidente della Regione -. Confermo tutto quello che ho detto nei mesi scorsi, ma evidentemente non mi metto a discutere e a contraddire una persona che è in carcere da oltre sei mesi».
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​Il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni respinge le accuse di aver goduto di vacanze pagate da parte dell'imprenditore della sanità Pierangelo Daccò, attualmente in carcere e coinvolto nelle inchieste sul San Raffaele e la Fondazione Maugeri. "Le vacanze le ho sempre pagate io - ribatte -. Confermo tutto quello che ho detto nei mesi scorsi, ma evidentemente non mi metto a discutere e a contraddire una persona che è in carcere da oltre sei mesi". Il governatore attacca invece Repubblica che ha pubblicato le dichiarazioni di Daccò. "Io non ho a disposizione il materiale che ha avuto a disposizione illegalmente Repubblica - sostiene - Perché un reato c'è di certo. Il reato del materiale segreto istruttorio pubblicato. Materiale che io non conosco perché non ho commesso questo reato e quindi non posso mettermi a discutere con chi ce l'ha". Formigoni insiste: "Ho già spiegato con quale metodo faccio le vacanze da 50 anni: con un gruppo ampio e dove uno paga una cosa, uno un'altra e alla fine c'è un conguaglio". Una cosa è certa, continua Formigoni, "non è stato sperperato neppure un euro di denaro pubblico. Non c'è un euro di Regione Lombardia che è stato distratto e Daccò non ha ricevuto nessun vantaggio dal fatto di conoscermi. Ecco perchè non c'è nessuna indagine a carico di Regione Lombardia: perché non è stato commesso nessun reato. I cittadini possono stare sicuri e se qualcuno dimostrasse contrario, e non potrà, io mi assumerò le conseguenze".  Formigoni imputa quindi all'informazione in generale e a Repubblica in particolare, trascuratezza verso "veri scandali". "Le testate giornalistiche, sono distratte da quello che sta accadendo. Repubblica non ha dato nulla sullo scandalo dell'Asl di Pistoia, dove sono stati distratti 270 milioni di euro, e a Piacenza, dove sono sotto indagine sei funzionari dell'Asl per uno scandalo molto grave neanche un rigo se non nell'edizione emiliano-romagnola. Non ci sono scandali nella sanità lombarda. Il San Raffaele è un'azienda privata. Noi pagavamo le prestazioni, acquistavamo un prodotto di altissima qualità al prezzo stabilito per legge. Se poi qualcuno ha compiuto malversazioni sono compiute da privati nei confronti di un'azienda privata. La Regione non ha neanche il potere di controllare. Ci sono collegi sindacali che hanno certificato la congruità dei bilanci della Maugeri e del San Raffaele. Intervistate questi professionisti pagati fior di dobloni...."."Non è invece reato conoscersi - ha concluso Formigoni - andare o non andare a cena con qualcuno. Daccò è una persona incensurata che lavorava all'estero, che ho conosciuto e col quale ho fatto delle vacanze. Non abbiamo mai parlato di lavoro".
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